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Pneumatici fuori uso, oltre 44 milioni di kg recuperati

In 14 anni di attività, il consorzio ha recuperato circa 583,5 milioni di kg di PFU, equivalenti a circa 77 milioni di pezzi

Pneumatici fuori uso, oltre 44 milioni di kg recuperati
Fonte Immagine EcoTyre

Nel linguaggio comune, specialmente in Italia, gli Pneumatici Fuori Uso (PFU) sono pneumatici che hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita e non possono più essere utilizzati su veicoli o rigenerati, cioè ricoprendo il battistrada.

Di fatto, sono considerati rifiuti speciali e la loro gestione è regolamentata da normative specifiche che ne impongono il recupero o lo smaltimento presso aziende autorizzate, per minimizzare l’impatto ambientale e favorire l’economia circolare.

Numeri importanti di recupero di PFU

EcoTyre, consorzio italiano che si occupa della gestione e del recupero degli PFU alla 30° edizione di Autopromotec, la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico organizzata a Bologna, ha diffuso il nuovo report 2025 sugli PFU. Nel complesso sono stati raccolti oltre 44 milioni di kg di PFU in tutte le regioni italiane: di questi, circa 42 milioni di kg provengono dalla rete nazionale di ricambio (gommisti), 2 milioni di kg dagli autodemolitori ACI. Quel che resta proviene dai ritiri straordinari associati al progetto PFU Zero.

In 14 anni di attività, il consorzio ha avviato al corretto recupero circa 583,5 milioni di kg di PFU, equivalenti a circa 77 milioni di pezzi. Per rendere l’idea della quantità di materiale recuperato, basti sapere che se messi in fila supererebbero l’intera circonferenza della Terra all’equatore.

Attività importante per l’economia circolare italiana

Nell’anno preso in considerazione dal rapporto, il 2024, sono stati effettuati 77 interventi straordinari in aree con pneumatici abbandonati, e nel complesso è stato garantito un tasso di puntualità nei ritiri molto alto: l’80,20% dei ritiri tempestivi è stato effettuato nelle aree urbane e il 74,22% nelle aree periferiche. EcoTyre genera un valore economico di circa 17,5 milioni di euro, come un’industria di medio grandi dimensioni, e riunisce oltre 800 associati che si affidano al consorzio per la gestione degli pneumatici giunti alla fine del loro utilizzo.

Pneumatici fuori uso…davvero circolari

Il consorzio EcoTyre intende raggiungere un obiettivo di importanti ambizioni. Completare il ciclo della circolarità della gomma: rendere possibile l’impiego di gomma derivante da PFU per la produzione di pneumatici ed altri prodotti in gomma come tubi, guarnizioni, bitumi. Per questo è stato sviluppato un progetto innovativo, che consente all’industria di usare il Devulprene – un materiale ottenuto devulcanizzando i granuli di PFU – nella produzione di nuovi pneumatici e altri manufatti in gomma.

Il nostro sistema di raccolta si è dimostrato ancora una volta capillare, coprendo ogni angolo d’Italia, garantendo un servizio efficiente anche nelle aree più remote e ai piccoli operatori, in linea con il nostro impegno di non lasciare indietro nessuno” – il commento di Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – soddisfatto della possibilità di usare questo nuovo materiale, il Devulprene al posto della gomma vergine.

A supporto degli associati, EcoTyre ha sviluppato anche un servizio tecnologico basato sull’IA che rende ancora più efficiente l’assistenza, che permetterà di semplificare le richieste di intervento e supporto da parte dei gommisti e di aggiornarli in tempo reale sullo stato degli ordini di ritiro. (P.T.)

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