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Pasqua 2025, spreco alimentare ci costerà fino a 200 milioni di euro

Frutta, verdura, dolci il cibo più sprecato nei giorni di Pasqua. Tanto inquinamento in più per rifiuti da smaltire e viaggi in auto e pullman che producono polveri sottili

ridurre lo spreco alimentare
Via depositphotos.com

Quanto ci costerà Pasqua 2025 tra sprechi di cibo, trasporti e smaltimento dei rifiuti? Secondo le stime della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) finiranno nella spazzatura circa 200 milioni di euro solo di alimenti (sprecati). Frutta, verdura, pane, latticini e carne, ma anche dolci, il cibo che sprecheremo di più tra Pasqua e Pasquetta. Principalmente perché compriamo più di quello che in realtà ci serve, e quindi mangiamo.

Spreco di cibo, serve responsabilità

L’allarme alla responsabilità nei comportamenti, lanciato da Sima, fa seguito a quel 10% di cibi sprecati ogni anno. L’impennata nei periodi di Natale e Pasqua. Ma una maggiore quantità di rifiuti in pattumiera, determina anche un aumento del livello di inquinamento. Una tonnellata di rifiuti alimentari è pari a 4,2 tonnellate di CO2. A rendere il tutto ancora più grave, l’errato smaltimento delle confezioni di colombe e uova di cioccolato.

E’ possibile abbattere gli sprechi attraverso una spesa mirata prima delle feste. Pianificando con attenzione gli acquisti alimentari, conservando correttamente i prodotti in frigo, congelando gli avanzi delle feste. Oppure riutilizzandoli per creare nuove ricette, o donando le eccedenze rimaste in casa“, le parole del presidente di Sima, Alessandro Miani.

Come si buttano le confezioni di Pasqua

Le confezioni di uova di Pasqua e colombe pasquali possono sembrare un po’ complicate da smaltire, perché spesso sono composte da materiali misti. Ecco come fare per buttare tutto correttamente:

Confezione delle uova di Pasqua:

  1. Carta o plastica lucida (involucro esterno colorato)
    Plastica (raccolta plastica o multimateriale, se la carta è metallizzata o plastificata)
    Se sei in dubbio, fai la prova dello strappo: se non si strappa facilmente come carta normale, va nella plastica.
  2. Fiocco/decorazioni
    → Di solito plastica o indifferenziato, dipende dal tipo. Se è plastica semplice, va nella plastica.
  3. Statuina/sorpresa
    Plastica o indifferenziato, a seconda del materiale.
  4. Contenitore interno (a volte in plastica rigida)
    Plastica
  5. Cartoncino o scatola esterna (se presente)
    Carta e cartone

Confezione della colomba pasquale:

  1. Involucro trasparente o stampato (quello che avvolge direttamente la colomba)
    Plastica
  2. Vassoio (spesso di cartone o plastica)
    Cartone se è di carta rigida, altrimenti plastica. Controlla se ha simboli tipo “PP” o “PET”.
  3. Scatola esterna
    Carta e cartone
  4. Fascetta decorativa o manico (a volte in plastica o stoffa)
    Indifferenziato se è mista o non riciclabile

Ponti di Pasqua, trasporti e inquinamento

E non è ancora tutto. Quest’anno si accavallano ben 3 settimane di ponti: si comincia con Pasqua, poi la festività del 25 aprile e fino al 1° maggio, che con la complicità della chiusura delle scuole, porterà milioni di italiani a muoversi per qualche giorno di relax. Tra auto private, aerei, pullman per spostarsi lungo la Penisola o trascorrere giorni all’estero, l’uso dei mezzi di trasporto ha come inevitabile conseguenza, un aumento dell‘inquinamento dell’aria. La causa? L’immissione in atmosfera di tonnellate di polveri sottili – come Pm10, Pm2,5 – e sostanze tossiche come l’ossido di azoto.

Pasqua 2025, gli italiani non rinunciano a viaggiare

Infatti, secondo la ricerca del People Insight Lab di Ing, il 54% degli italiani pensa di partire. Ad avere già pianificato il viaggio è 1 italiano su 4, mentre il 28% sta valutando di farlo, ma non ha ancora organizzato. Tra coloro che partiranno per il mega-ponte, la grande maggioranza (70%) ha stanziato un budget massimo di 1.000 euro a persona attuando specifiche strategie di risparmio pur di riuscire a concedersi un break.

Le uova di Pasqua 2025? Riciclate

Non solo notizie poco confortanti. Secondo Sima negli ultimi anni i produttori di uova di cioccolato pasquali, hanno adottato una serie di interventi per ridurre gli impatti ambientali delle eccedenze. Le uova di Pasqua, infatti, dopo una prima fase di vendita promozionale nei supermercati con prezzi scontati fino al 60%, vengono riutilizzate dalle stesse aziende produttrici per la preparazione di altri dolci (P.T.)

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