Dalla riduzione delle tasse a nuove misure per accelerare le autorizzazioni per l’energia pulita. La Commissione europea sta definendo una serie di azioni da attuare in stretta collaborazione con gli Stati membri per ridurre rapidamente i prezzi di gas ed elettricità.

Commissario Jørgensen: “Prezzi ancora troppo alti rispetto ai concorrenti”
A due giorni dal voto del Consiglio UE sul regolamento per mettere fine al gas russo importato, non si placano le polemiche di quei Paesi che temono una seconda crisi energetica. Il rischio di una nuova era di rincari in bolletta in realtà si lega a una molteplicità di fattori, ma di certo la dipendenza europea da Mosca gioca ancora un ruolo di primo piano.
Timori fondati a cui oggi la Commissione europea risponde con la promessa di raddoppiare i suoi sforzi per abbassare i prezzi dell’energia sia per i consumatori industriali che per quelli domestici. Il punto di partenza? Il piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili, presentato a gennaio 2025 e grazie a cui l’Unione mira a risparmiare 260 miliardi di euro l’anno entro il 2040.
Sulla base del piano l’Esecutivo UE sta ora definendo 7 azioni specifiche da attuare in stretta collaborazione con gli Stati membri per accelerare i progressi. Spiega il commissario per l’Energia e l’edilizia abitativa Dan Jørgensen: “Fin dal primo giorno [del nuovo mandato] abbiamo intrapreso azioni per abbassare i prezzi dell’energia, in particolare con l’Action Plan for Affordable Energy che inizia a mostrare i suoi effetti sul campo. Tuttavia, i prezzi rimangono troppo elevati rispetto ai nostri principali concorrenti”.
Il nuovo “costoso” equilibrio del mercato energetico
Non è un mistero che nei mercati energetici europei si sia definito un nuovo equilibrio. Dopo la crisi del 2021-2023, i prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità si sono stabilizzati, tuttavia per entrambi il livello rimane superiore alle medie storiche. Inoltre, a causa soprattutto del ritardo nella trasmissione dei prezzi tra i due segmenti di mercato, il calo che si è verificato nel mercato all’ingrosso non ha ancora dispensato tutti i suoi effetti in quello al dettaglio. La diretta conseguenza? La vulnerabilità dei cittadini è aumentata e la competitività delle aziende continua ad essere a repentaglio. Basti pensare che i prezzi del gas e dell’elettricità per uso industriale, sebbene inferiori a quelli del periodo di crisi, sono ancora da 2 a 4 volte superiori a quelli dei principali partner commerciali dell’UE.
“I nostri cittadini e le nostre imprese, in particolare le industrie ad alta intensità energetica, hanno bisogno di un rapido sollievo”, ha continuato Jørgensen. “È nostra responsabilità condivisa, insieme agli Stati membri, intensificare gli sforzi e fornire rapidamente soluzioni concrete”.
7 azioni chiave per abbassare i prezzi dell’energia
Uno degli elementi disponibili per sostenere le imprese e in particolare le aziende energivore è il nuovo quadro rafforzato degli aiuti di Stato (CISAF) grazie a cui gli Stati Membri possono offrire agevolazioni sui prezzi energetici sostenendo la loro decarbonizzazione. In questo contesto la Commissione fa sapere di essere al lavoro per fornire ai Ventisette, entro la fine dell’anno, ulteriori orientamenti e assistenza per l’elaborazione dei regimi nazionali.
L’Esecutivo UE fornirà aiuto ai Paesi del Blocco anche nella progettazione di soluzioni su misura per investire nelle reti nazionali e nella capacità di stoccaggio utilizzando i fondi di coesione dell’UE non ancora impiegati.
“Gli Stati membri dovrebbero inoltre incoraggiare gli operatori industriali a collaborare con i principali attori finanziari, come la Banca europea per gli investimenti e le banche di promozione nazionali, per individuare opportunità finanziarie e meccanismi di riduzione del rischio che possano apportare benefici al settore, in particolare i contratti di acquisto di energia (PPA)”, si legge nella nota stampa di Bruxelles. “A titolo di esempio, la Commissione e la BEI hanno recentemente avviato un programma pilota da 500 milioni di euro per sostenere l’adozione di un maggior numero di contratti di acquisto di energia da parte delle aziende.”
E ancora: la Commissione proporrà ulteriori interventi per accelerare e semplificare il rilascio delle autorizzazioni per energie rinnovabili, stoccaggio e infrastrutture di trasmissione e distribuzione nell’ambito del Pacchetto Reti.
Inoltre, sta lavorando per pubblicare a breve nuove misure per sostenere i Ventisette nella realizzazione e ottimizzazione delle interconnessioni transfrontaliere (alcune di queste sempre nell’ambito del Pacchetto Reti, altre come parte dell’iniziativa “Energy Highways”).
“L’UE deve sfruttare appieno il peso del suo mercato unico per ottenere le migliori condizioni di fornitura possibili. Diversificare ulteriormente le nostre forniture di gas collaborando con partner affidabili e fidati come Stati Uniti, Norvegia e Qatar, tra gli altri, rimane essenziale. Per questo motivo la Commissione, insieme agli Stati membri interessati, avvierà un’indagine sulla domanda di gas per le aziende dell’Europa sudorientale, al fine di garantire forniture di gas diversificate e a prezzi competitivi”.
Ultimo fattore, ma non per importanza: la tassazione energetica, che oggi può rappresentare fino a un terzo del saldo in bolletta. Bruxelles ha annunciato che a breve pubblicherà una serie di raccomandazioni e fornirà ulteriore assistenza per ridurre il peso delle tasse sulle fatture elettriche.











