Rinnovabili • nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che colpisce direttamente l’energia (ma non solo). Rinnovabili • nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che colpisce direttamente l’energia (ma non solo).

Consiglio Europeo, le nuove sanzioni sull’energia della Russia

I leader europei riuniti a Bruxelles hanno adottato il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nuove strette su GNL, petrolio e flotta ombra.

nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che colpisce direttamente l’energia
Roberta Metsola (President of the European Parliament). Copyright: European Union

Cosa prevede il 19° pacchetto di sanzioni sull’energia della Russia?

“Il divieto sul GNL colpirà dove più fa male”. Con queste parole Maria Luís Albuquerque, Commissaria per i servizi finanziari, ha commentato il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che colpisce direttamente l’energia (ma non solo). Ad adottarlo sono stati i leader dei 27 Stati membri riuniti stamane a Bruxelles nel Consiglio europeo e con una lunga lista di argomenti da trattare sul tavolo.

Un appuntamento particolarmente atteso che vedrà i capi politici cercare un accordo anche su temi quali la difesa europea, le migrazioni e la necessità di conciliare la competitività del Blocco con i target climatici.

Il primo risultato emerso dal consesso riguarda i passi da compiere per intensificare il sostegno all’Ucraina aumentando la pressione su Mosca per la fine del conflitto. Passi che si traducono in una serie di divieti e misure con cui strozzare l’economia di guerra russa.

“Abbiamo adottato il nostro 19° pacchetto di sanzioni”, ha commentato Kaja Kallas, Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza e presidente del Consiglio Affari esteri. “Riguarda, tra le altre cose, l’energia russa, le banche, gli exchange di criptovalute e le entità in Cina. […] Sta diventando sempre più difficile per Putin finanziare la sua guerra. Ogni euro che neghiamo alla Russia è un euro che non può spendere per la guerra. E questo pacchetto non sarà l’ultimo”.

Stop al GNL russo e alla variante di GPL

Vediamo nel dettaglio come le sanzioni colpiranno l’energia della Russia. Il pacchetto sanzionatorio introduce un divieto di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) russo nell’Unione Europea, in linea con quanto definito dal nuovo regolamento UE in mano ai legislatori. Nel dettaglio, la proibizione si applicherà entro 6 mesi ai contratti GNL a breve termine e a partire da gennaio 2027 per quelli a lungo termine.

Inoltre, si inasprisce il divieto di transazione esistente nei confronti di due importanti produttori di petrolio statali russi, quali Rosneft e Gazprom Neft, eliminando le ultime esenzioni rimaste. È salva solo l’importazione di petrolio da paesi terzi, come il Kazakistan.

E ancora: il Consiglio europeo ha adottato misure sanzionatorie nei confronti di operatori di paesi terzi che alimentano i flussi di entrate della Russia, comprese due raffinerie e un operatore petrolifero in Cina che sono importanti acquirenti di greggio russo. Viene inoltre imposto il divieto di importare nel Blocco una variante del gas di petrolio liquefatto (GPL), oggi utilizzata per aggirare le precedenti restrizioni sul GPL.

Misure di contrasto per la flotta ombra russa

Sotto i riflettori è finita anche la flotta ombra russa, la rete clandestina di imbarcazioni petrolifere gestite da Mosca, che tuttavia battono bandiere diverse e che hanno alle spalle strutture proprietarie complesse e poco trasparenti.

Composta da centinaia di navi obsolete, la flotta costituisce per l’Europa un triplice rischio. In primis, sotto il profilo strategico, permettono di eludere le sanzioni economiche e i controlli della polizia. Ma non è di poco conto neppure la questione ambientale: queste navi sono vecchie, inquinanti e nella maggior parte dei casi non assicurate contro i disastri ambientali. C’è un ulteriore rischio legato alla sicurezza: che queste imbarcazioni possano essere impiegate come piattaforme per attacchi ibridi contro i Paesi UE. Una delle principali difficoltà dell’azione comunitaria sta nelle fasi di accertamento delle navi. Fino a ieri, infatti, gli Stati membri hanno avuto poche possibilità di ispezionare, fermare o confiscare le petroliere, soprattutto se in acque internazionali.

Il nuovo pacchetto di sanzioni amplia la lista di imbarcazioni (più 117 navi) che non potranno accedere ai porti europei o ricevere servizi, portando a un totale di 557 navi inserite nell’elenco UE sulla flotta ombra russa. Ulteriori sanzioni sono state imposte lungo la filiera , tra cui Litasco Middle East DMCC, il principale fornitore di flotta ombra di Lukoil con sede negli Emirati Arabi Uniti, nonché sui registri marittimi che forniscono false flag alle navi fantasma. Inoltre, sono state aggiunte due società di commercio di petrolio con sede a Hong Kong e negli Emirati Arabi Uniti (EAU) al divieto di transazione.

“L’Europa ha preso una decisione storica”, ha commentato Dan Jørgensen, commissario per l’energia. “Interromperemo tutte le importazioni di GNL russo entro la fine del 2026 e daremo una stretta alla flotta petrolifera ombra. Si tratta di una mossa senza precedenti che l’UE compie in unità e piena solidarietà con l’Ucraina. Infliggerà un duro colpo alla macchina da guerra di Putin e sosterrà gli sforzi di pace per Kiev. L’Europa deve riconquistare la sua indipendenza energetica. L’Ucraina deve prevalere”.

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