Gli investimenti nell'energia corrono verso un nuovo record storico, spinti dalle tecnologie a basse emissioni. Ma i modelli di spesa rimangono nettamente disomogenei a livello globale e molte economie in via di sviluppo faticano a mobilitare capitali

La decima edizione del World Energy Investment della IEA
L’incertezza economica che sta caratterizzando questo periodo storico e le forti tensioni geopolitiche in atto non scalfiranno più di tanto la finanza nel settore dell’energia. Secondo le ultime stime dell‘International Energy Agency (IEA), gli investimenti energetici mondiali 2025 sono destinati a crescere, segnando l’ennesimo record.
Per la fine dell’anno ci si aspetta, infatti, che i flussi di capitali raggiungano i 3.300 miliardi di dollari complessivi. Pari ad un aumento del 2% in termini reali rispetto al 2024. I numeri sono quelli riportati nella decima edizione del World Energy Investment dell’Agenzia, analisi annuale delle modalità con cui gli investitori valutano i rischi e le opportunità nel comparto. Dall’approvvigionamento di carburante ed elettricità ai minerali essenziali, dall’efficienza al segmento ricerca e sviluppo.
Tecnologie pulite vs Tecnologie fossili
Il rapporto evidenzia diversi aspetti chiave dell’attuale panorama degli investimenti energetici confermando due trend già emersi nelle edizioni passate. Il primo: le tecnologie “pulite” attirano una quantità di capitali maggiori. Secondo gli analisti IEA degli oltre 3mila miliardi previsti per quest’anno, 2.200 miliardi finiranno esclusivamente su energie rinnovabili, nucleare, reti, stoccaggio, combustibili a basse emissioni, efficienza ed elettrificazione. Doppiando, quindi, la cifra destinata a petrolio, gas naturale e carbone.
Una tendenza che non sorprende. Nella fase di ripresa post pandemia la spesa per la transizione energetica è cresciuta rapidamente appoggiandosi ad una serie di considerazioni economiche e di sicurezza energetica in grado di andare oltre il fattore climatico. A conti fatti, dal 2020 ad oggi la spesa per la produzione di energia a basse emissioni è quasi raddoppiata, trainata dal fotovoltaico, la tecnologia più economica e in rapida crescita.
“Si prevede che gli investimenti nel solare, sia su scala industriale che su tetto, raggiungeranno i 450 miliardi di dollari nel 2025, diventando la voce più consistente nel nostro inventario della spesa per investimenti a livello mondiale”, spiega l’Agenzia.
La dinamica dei prezzi negli investimenti energetici 2025
Il merito è soprattutto dei prezzi delle tecnologie per l’energia pulita. Il Clean Energy Equipment Price Index della IEA ha raggiunto un minimo storico all’inizio del 2024, con un calo del 60% rispetto a 10 anni fa. E con i prezzi dei pannelli solari e delle turbine eoliche cinesi in calo rispettivamente del 60% e del 50% dal 2022 (al contrario, i prezzi delle turbine eoliche in Europa sono aumentati).
Ben inteso: non è così per ogni segmento. In altri settori, in particolare per i materiali di rete, le pressioni inflazionistiche si stanno facendo sentire forte e chiaro, con prezzi anche raddoppiati nel corso di soli 5 anni.
La geografia degli investimenti mondiali nell’energia
Il secondo trend che emerge dal World Energy Investment riguarda la geografia degli investimenti energetici. Non è un mistero che la Cina sia attualmente il maggiore investitore energetico globale, posizione consolidata in questo 2025 grazie ad una spesa complessiva di 884 miliardi di dollari. Di cui 627 miliardi solo nell’energia pulita.
Seguono gli Stati Uniti con 587 miliardi stimati per il 2025. Si fa notare anche l’Unione Europea con una spesa preventivata nell’energia pulita di 386 miliardi di dollari.
“Nel frattempo, la spesa per l’upstream di petrolio e gas si sta spostando verso i grandi detentori di risorse in Medio Oriente. La quota di investimenti globali della regione è tenuta sotto controllo da costi molto bassi, ma è destinata a raggiungere il 20% nel 2025, il livello più alto mai registrato”.
Rimane un problema non indifferente: la disomogeneità dei modelli di spesa a livello globale. Ancora oggi molte economie in via di sviluppo faticano a mobilitare capitali per le infrastrutture energetiche. L’Africa, ad esempio, pur ospitando il 20% della popolazione mondiale e mostrando una rapida crescita della domanda energetica, rappresenta solo il 2% degli investimenti globali in energia pulita.

Tendenze negli investimenti energetici 2025
Come anticipato, l’energia pulita e in particolar modo le fonti rinnovabili rappresentano attualmente i maggiori catalizzatori di capitale. Al punto che quest’anno dovremmo muovere ben 780 miliardi di dollari nel mondo. Seguono gli investimenti nell’efficienza energetica e negli usi finali dell’energia con 773 miliardi di dollari e quindi quelli nell’accumulo e nelle reti con 479 miliardi.Ma il rapporto mostra come gli investimenti nel nucleare siano in ripresa (+50% negli ultimi 5 anni), con una spesa prevista di oltre 70 miliardi di dollari per nuove centrali e ristrutturazioni nel 2025.
Allo stesso tempo, anche le autorizzazioni per nuove centrali a gas sono in crescita, con Stati Uniti e Medio Oriente in testa per decisioni finali di investimento. Così come in aumento risultano gli investimenti in nuovi impianti di GNL, grazie a nuovi progetti negli Stati Uniti, Qatar e Canada.
Previsto invece un calo nel settore degli idrocarburi: un meno 6% negli investimenti petroliferi upstream 2025, il primo dal 2020 e il maggiore dal 2016, a causa del calo dei prezzi del petrolio e delle aspettative sulla domanda.
Nonostante alcuni ritardi, gli investimenti nell’idrogeno raddoppieranno nel 2025 rispetto al 2024 mentre gli investimenti nell’approvvigionamento di carbone sembrano procedere spediti. Il segmento dovrebbe chiudere l’anno con un aumento del 4% guidato principalmente da Cina e India.
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