Pichetto alla Camera: “Occorrerà incrementare l’integrazione dei mercati all’ingrosso del gas, ridurre il peso dell’ETS sulla generazione elettrica e adottare misure di sostegno ai settori hard to abate”

Caro energia, cosa farà l’Italia per evitarlo?
Nuove tensioni geopolitiche stanno creando ombre sulla sicurezza energetica europea e nazionale. Il rischio di un’escalation generata dai bombardamenti tra Israele ed Iran, fa tremare anche il mercato degli idrocarburi. Le infrastrutture energetiche critiche di entrambi i paesi non sono uscite indenni dai primi giorni di conflitto e, anche se gli scenari peggiori non si sono ancora concretizzati, la guerra sta già avendo un impatto sulla produzione e sulle esportazioni di energia in entrambi i Paesi.
E in Italia lo spettro del caro energia riaffiora nuovamente come tema urgente.
Quali misure aspettarsi, in questo senso, dal Governo italiano? A questa domanda ha risposto ieri il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in un Q&A alla Camera.
Il rappresentante del dicastero ambientale, oltre a ricordare gli interventi inseriti nel recente Decreto Bollette 2025 (bonus famiglie, AU per vulnerabili, ecc.), ha cercato dimettere in ordine i prossimi passi.
“In un’ottica futura si mira a creare un assetto di mercato basato più su contratti di approvvigionamento a lungo termine, quali il PPA o i contratti per differenza, che possono contribuire in modo significativo a sostenere il processo di decarbonizzazione dei consumi energetici dell’industria, anche attraverso l’autoproduzione”, ha spiegato Pichetto rispondendo al quesito posto dall’on. Colucci.
Tra le mire del Governo c’è anche una maggiore stabilizzazione dei costi delle forniture e una minore esposizione alla volatilità dei mercati spot.
“Ulteriori misure di carattere strutturale sono in fase di valutazione – spiega il numero uno del MASE – sempre nell’ottica di facilitare l’accesso dei consumatori ai benefici della generazione da fonti rinnovabili e di sganciare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas”.
Per contrastare il caro energia l’Italia punta ad una maggiore integrazione dei mercati all’ingrosso del gas ma soprattutto sull’alleggerimento del peso del mercato del carbonio europeo sulla produzione termoelettrica. Con nuove misure di sostegno ai settori industriali difficili da decarbonizzare (hard to abate).
“Sui predetti fronti l’Italia è attiva sui tavoli europei per proseguire una semplificazione delle regole delle procedure, incluse quelle riguardanti gli aiuti di Stato, in linea, peraltro, con gli impegni annunciati dalla Commissione europea nell’ambito del Clean Industrial Deal”.