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Manovra finanziaria: le novità su bonus e incentivi per energia e ambiente

Nel DPB 2026 presentato in CdM compaiono proroghe e fondi minori su efficienza energetica, edilizia sostenibile e mobilità elettrica

Manovra finanziaria 2026: incentivi su edilizia e auto elettriche.
DPB 2026 – Immagine realizzata con IA

Presentato a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio – DPB 2026

Passi avanti verso la manovra finanziaria 2026. In Consiglio dei ministri ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato il Documento programmatico di bilancio (DPB), il testo che anticipa all’Esecutivo UE gli obiettivi macroeconomici e finanziari della Legge di Bilancio vera e propria.

Il DPB 2026 ora passa alla Commissione europea e al Parlamento italiano per il consueto iter di valutazione e approvazione. La Legge di Bilancio 2026 punta principalmente alla stabilità della finanza pubblica, con misure più consistenti per famiglie e imprese. “La manovra interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza – ha spiegato Giorgetti – e l’impegno del Governo è sostenere il potere d’acquisto e la sostenibilità dei conti pubblici”.

Pur non essendo certo una manovra centrata sulla transizione verde, tra le misure confermate emergono alcuni interventi per energia, edilizia sostenibile e efficienza energetica. Facciamo il punto.

Proroga per il Bonus casa e ristrutturazioni edilizie nella manovra

Tra le misure principali della manovra finanziaria 2026 spicca la proroga del Bonus Casa al 50%, che mantengono inalterate le detrazioni fiscali per i lavori edilizi anche per tutto il prossimo anno. Il Governo Meloni ha scelto di garantire continuità dopo il calo del comparto edilizio nel 2025, quando – secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate – i bonifici parlanti per le ristrutturazioni sono diminuiti del 35% rispetto all’anno precedente.

Il Bonus resta dunque in vigore con una detrazione del 50% sulla prima casa e del 36% sulle seconde abitazioni, fino a un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Non sono previsti limiti di reddito, mentre è allo studio la possibilità di ridurre i tempi di recupero della detrazione da 10 a 5 anni.

Nel complesso, la proroga della detrazione IRPEF garantisce continuità al sistema delle detrazioni per l’edilizia sostenibile.

Il Documento programmatico di bilancio introduce inoltre una revisione della disciplina per il calcolo dell’ISEE, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con un impatto stimato di 500 milioni di euro annui. La misura potrebbe ampliare la platea dei contribuenti che accedono ai benefici, facilitando l’utilizzo dei bonus per la riqualificazione energetica e gli interventi di efficientamento.

Confermato Ecobonus e incentivi per l’efficienza energetica

La manovra finanziaria 2026 confermerà anche l’Ecobonus al 50%, alle stesse condizioni in vigore. L’agevolazione riguarda gli interventi per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni, come installazione di pannelli fotovoltaici, tende solari, infissi a elevata efficienza e sistemi di domotica per il controllo dei consumi.

L’Ecobonus resterà attivo fino al 31 dicembre 2027, con detrazioni dal 50% al 65% in base al tipo di intervento e alla tipologia di edificio. Per la riqualificazione energetica globale degli immobili potranno essere previsti tetti di spesa più elevati, per incentivare progetti complessivi di efficientamento.

Si tratta di misure che, pur senza introdurre nuovi stanziamenti, confermano la continuità del quadro normativo a sostegno della transizione energetica degli edifici, in un momento in cui il settore delle costruzioni sta cercando di consolidare la ripresa post-superbonus.

Incertezza per bonus minori e detrazioni accessorie

Nel testo del DPB 2026 non compaiono invece proroghe per altri incentivi edilizi. È il caso del Bonus barriere architettoniche, che garantisce una detrazione del 75% per l’eliminazione di ostacoli fisici come rampe, ascensori o montascale e che scadrà il 31 dicembre 2025, salvo nuovi interventi.

In scadenza anche il Bonus mobili ed elettrodomestici, che prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di arredi destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione, con un tetto di spesa di 5.000 euro. Al momento, nessuna proroga è stata inserita nella manovra oltre la fine del 2025.

L’attenzione del Governo resta quindi concentrata sugli strumenti principali, lasciando fuori le agevolazioni minori che avevano caratterizzato le precedenti leggi di bilancio. Ciò segna un orientamento verso la razionalizzazione del sistema dei bonus piuttosto che l’ampliamento delle misure disponibili.

Innovazione e investimenti in tecnologie green quasi assenti nella manovra finanziaria 2026

Sul fronte produttivo, la manovra finanziaria 2026 prevede 4 miliardi di euro nel triennio per favorire l’acquisto di beni materiali e strumentali destinati all’innovazione tecnologica. Il rifinanziamento della Nuova Sabatini sosterrà le imprese che investono in macchinari efficienti, automazione e digitalizzazione, con possibili ricadute positive anche sul fronte della decarbonizzazione industriale.

Il credito d’imposta per le imprese localizzate nelle ZES e nelle zone logistiche semplificate resta in vigore, con una dotazione complessiva di 100 milioni di euro nel triennio. Misure che, pur non direttamente finalizzate all’efficientamento energetico, favoriscono l’ammodernamento dei processi produttivi e la competitività di filiere legate all’energia, ai materiali sostenibili e all’economia circolare.

Rifinanziati gli incentivi per la mobilità elettrica

Per il settore automotive, il Governo conferma il rifinanziamento degli incentivi per veicoli elettrici e ibridi plug-in, con una dotazione di circa 500 milioni di euro a valere sul Fondo per la transizione industriale. Prosegue anche il programma di sostegno alle colonnine domestiche e alla realizzazione di infrastrutture di ricarica pubbliche, con circa 200 milioni di euro nel biennio 2026-2027.

All’ambiente pensano principalmente PNRR e fondi europei

Sul fronte prettamente ambientale, la manovra prevede 9,27 milioni di euro per gli interventi di protezione civile legati agli eventi meteo eccezionali del 2023 in Friuli-Venezia Giulia e il proseguimento dei piani per la qualità dell’aria e del Piano sociale per il clima, finanziati in parte con fondi europei.
Il Documento programmatico di bilancio conferma che una quota rilevante delle risorse ambientali continuerà a provenire dal PNRR e dal capitolo REPowerEU, per un totale pari a circa l’1,7% del PIL nel 2026. Gli investimenti pubblici complessivi rimangono sui livelli più alti dal 2010, pari al 3,8% del PIL, includendo progetti su energia, infrastrutture e transizione digitale.

Energia e sostenibilità, poche risorse nella manovra finanziaria 2026

La manovra finanziaria 2026 conferma, dunque, un approccio prudente: non introduce nuovi strumenti green ma mantiene in vita, con proroghe e fondi specifici, alcuni punti strategici della transizione energetica italiana.
Tra detrazioni edilizie, incentivi all’innovazione industriale, misure per la mobilità elettrica e semplificazioni sulle rinnovabili, il quadro resta orientato più alla stabilità e alla continuità che all’espansione. Un’impostazione coerente con gli obiettivi di sostenibilità fissati a livello europeo, ma che affida il rilancio degli investimenti verdi soprattutto alla leva del PNRR e alle politiche comunitarie in materia di energia e clima.

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About Author / Alessandro Petrone

Giornalista da oltre 20 anni, nel corso della sua carriera si è occupato di politica, economia, attualità e costume. È stato Caporedattore e Direttore Responsabile per una Casa Editrice che pubblica magazine generalisti in Italia, Germania, USA e Cina. Ha scritto e collaborato con aziende e media che si occupano di automotive, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile. Si è avvicinato al mondo dell’energia lavorando come ufficio stampa per multinazionali del settore. Da allora, si occupa assiduamente di temi legati alla transizione energetica, soprattutto nel settore automotive, e alle energie rinnovabili, scrivendo per La Repubblica, AdnKronos, 9 Colonne, The Post International. È altresì appassionato di tecnologia, informatica, fotografia e cucina con un passato da attivista LGBTQIA+.