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Progetto “Efficacity”, una seconda vita per gli ingombranti

Svilupperà un software che permetta la catalogazione dei rifiuti ingombranti, identificando il materiale di cui è composto l’ingombrante, la sua dimensione e il suo peso

Foto di Pexels da Pixabay

Presentato da Regione Liguria, Comune di Genova e Amiu Genova

Genova. Migliorare la raccolta porta a porta dei rifiuti ingombranti, agevolando il loro recupero grazie allo sviluppo di un software che ne permetta la catalogazione, identificando il materiale di cui è composto l’ingombrante, la sua dimensione e il suo peso.

È l’obiettivo di “Efficacity”, il progetto presentato alla stampa da Regione Liguria, Comune di Genova e Amiu Genova nell’ottica dell’economia circolare.

Un progetto dal valore complessivo di circa due milioni di euro, finanziato in parte con i fondi Por Fesr 2014-2020, rientranti nell’azione 1.2.4 della programmazione comunitaria, che riguarderà l’intera area metropolitana di Genova per una durata di 18 mesi, più eventuali ulteriori 6 mensilità.

“Tornare alla saggezza dei nostri nonni di un modello sociale, non basato sul consumo limitato, ma sull’attenta gestione delle risorse disponibili è oggi una frontiera di modernità – spiega l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti – L’ottimizzazione intelligente ed efficiente del processo di prevenzione, riuso e raccolta dei rifiuti in ambito urbano, è uno degli obiettivi che le amministrazioni hanno il dovere di ricercare e man mano sviluppare.

Con Efficacity, non solo conciliamo le infinite potenzialità della tecnologia al rispetto dell’ambiente, ma intendiamo coinvolgere, in un processo integrato, il cittadino, facilitato e responsabilizzato nel riuso e riciclo del rifiuto.

In questo senso, come Regione Liguria, abbiamo contribuito a sostenerne economicamente la realizzazione, assistendo con oltre un milione di euro le richieste delle imprese del territorio che hanno partecipato al progetto”.

Gli utenti, grazie al software, potranno così verificare se l’oggetto in questione potrà essere di interesse per privati e/o associazioni.

“Intercettare risorse europee per attivare azioni rivolte all’ambiente è strategico per continuare nella svolta di sostenibilità che la nostra amministrazione sta perseguendo – dichiara l’assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora – Genova è la città con maggior numero di ecocompattatori della plastica del Paese, con Amiu stiamo estendendo il servizio del conferimento Ecovan per gli ingombranti in realtà complesse come il centro storico e stiamo attivando iniziative per dare una seconda vita agli oggetti, trasformandoli da rifiuto a risorsa. Il progetto Efficacity si inserisce perfettamente nel progetto green della nostra amministrazione”.

Oltre ad Amiu Genova, in qualità di capofila, il progetto ha visto il coinvolgimento di 6 partner (Algowatt Spa, Camelot Biomedical Systems Srl, Gter Srl, Colouree Srl, Flairbit Srl e Circle Spa) e di alcune imprese che hanno partecipato ai bandi Por Fesr 2014-2020 emanati da Regione Liguria.

“Si parla sempre di più di transizione ecologica e di quella digitale: con Efficacity saranno questi due elementi le basi portanti del nuovo progetto – commenta Pietro Pongiglione, Presidente Amiu Genova – Vogliamo agire sulla prevenzione dei rifiuti per promuovere l’economia circolare e la sostenibilità ambientale.

E lo vogliamo fare per favorire dinamiche positive e sostenibili, che possano migliorare e ottimizzare l’attuale raccolta ingombranti che la nostra azienda già segue e gestisce sul territorio”.

Concetto ripreso in conclusione da Tiziana Merlino, responsabile del progetto e dell’area Ricerca e Sviluppo Innovativo di Amiu Genova: “Immaginate di avere un rifiuto ingombrante e di poter dare a quest’ultimo la possibilità di non essere semplicemente gettato via.

Immaginate di poter far sì che risulti utile per qualcun altro, permettendogli di poter “vivere un’altra storia”. Il tutto limitando l’inquinamento dei mezzi da carico attraverso l’ottimizzazione della logistica e dei tempi di trasporto.

E questo grazie all’applicazione di tecnologie informatiche che sappiano riconoscere i diversi oggetti”.