La Commissione Europea ha deciso di rinnovare la possibilità di usare l’ossina per altri sette anni. È un pesticida altamente tossico usato in agricoltura per le su proprietà antimicrobiche e fungicide. Suscita perplessità nell’EFSA perché causa gravi danni ambientali, e soprattutto è pericoloso per la salute umana

La decisione influenzerà le scelte dei governi?
Rinnovato il permesso per usare l’ossina (conosciuta anche come 8-idrossichinolina), un pesticida altamente tossico usato in agricoltura per le su proprietà antimicrobiche e fungicide.
La Commissione Europea ha deciso di rinnovare la possibilità di usare questo pesticida per altri sette anni nonostante l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia manifestato le sue perplessità per la salute delle persone e per l’impatto ambientale.
Le perplessità dell’EFSA
Tra le perplessità espresse dall’EFSA, tre ci sembrano particolarmente rilevanti:
- mancano informazioni sugli effetti sugli abitanti delle aree agricole (in particolare i bambini);
- le temperature ipotizzate nei test sono di 20°C, mentre nell’Europa meridionale la temperatura delle serre supera i 40°C (e il caldo aumenta le emissioni di ossina);
- in caso di guasto o errore tecnico, gli operatori sarebbero esposti a livelli di ossina superiori a quelli ritenuti sicuri.
La sua azione causa gravi danni ambientali, poiché è particolarmente tossica per la vita acquatica con effetti di lunga durata. Ma soprattutto è pericolosa per la salute umana: può avere effetti negativi sulle gravidanze sane ed è nociva per lo sviluppo dei bambini.
A quali condizioni si può usare l’ossina
L’UE ha optato per una via di mezzo: anziché vietarlo, ha deciso di approvarne l’uso ad alcune condizioni, come precisato nel Regolamento che disciplina l’impiego di questa sostanza:
- si può usare solo con irrigazione a goccia da parte di utilizzatori professionali all’interno di serre permanenti per la coltivazione (ovvero strutture fisse, ancorate al suolo) che impediscano il rilascio di prodotti fitosanitari all’esterno della serra;
- si rilasciano le autorizzazioni solo dove esista un sistema chiuso per il trasporto, il caricamento e la miscelazione dell’ossina;
- devono passare un intervallo di sicurezza di almeno 22 giorni dall’ultima applicazione prima di passare alla raccolta;
- non si può usare all’esterno il terreno coltivato all’interno delle serre permanenti per almeno un anno dopo l’ultima applicazione;
- gli operatori che adoperano l’ossina devono indossare una protezione individuale;
- tra le condizioni d’uso, si devono prevedere misure di mitigazione del rischio.
Chi richiede il permesso d’uso dell’ossina deve presentare:
- uno studio che valuti l’esposizione non alimentare in condizioni d’uso realistiche;
- i dati sul metabolismo nelle colture in ambiente confinato (come le serre permanenti) per valutare quale sia l’impatto della sostanza attiva nelle colture successive;
- studi o informazioni che confermino l’assenza di potenziale danno genetico e cromosomico.
Cosa dice il Regolamento sui pesticidi
Il Regolamento (CE) n. 1107/2009, entrato in vigore il 14 giugno 2011, stabilisce le norme per la commercializzazione, il controllo e l’uso dei prodotti fitosanitari nell’Unione Europea e riconosce il principio di precauzione.
L’obiettivo del Regolamento è la tutela della salute umana, animale e ambientale.
In sintesi, una sostanza attiva è approvata se i prodotti che la contengono:
- sono efficaci;
- non hanno alcun effetto nocivo, immediato o ritardato, sulla salute umana o animale;
- non hanno alcun effetto inaccettabile sull’ambiente;
- non provocano sofferenze o dolori inutili ai vertebrati;
- i residui di questi prodotti non devono avere alcun effetto nocivo sulla salute umana, compresa quella dei gruppi vulnerabili, né alcun effetto inaccettabile sull’ambiente.
Inoltre, il Regolamento è integrato dalla direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’uso sostenibile dei pesticidi.
In Italia l’ossina è vietata
L’uso dell’ossina non è tra i principi attivi più comuni nei fitofarmaci approvati: questo significa che il suo uso è limitato e regolato.
In molti paesi è usata solo a livello tecnico o sperimentale, quindi non rientra come principio attivo standard nei prodotti disponibili in commercio.
In Italia l’impiego dell’ossina, usata in passato come fungicida, è vietato: l’ultima autorizzazione risale al 1981.
Il rinnovo della Commissione Europea ha causato parecchie preoccupazioni in diversi Stati membri, tra cui l’Italia.
C’è da chiedersi se questo influenzerà, e in che misura, le decisioni dei singoli Stati membri. E cosa sceglierà il Governo italiano, che finora ha puntato molto su un’agricoltura di qualità e soprattutto sana?