L’afta epizootica è una malattia virale grave e altamente contagiosa che colpisce il bestiame. L’impatto economico è significativo. La prevenzione dell’afta epizootica dipende anche da sistemi di rilevamento precoce e di allerta e da una sorveglianza efficace. Poiché sono stati segnalati casi in Germania, Ungheria e Slovacchia, è evidente l’importanza di un approccio coordinato tra i Paesi UE

Prevenzione e coordinamento tra Paesi UE contro l’afta epizootica
Dobbiamo aspettarci un’epidemia di afta epizootica? L’ipotesi non è da escludere, quindi è importante agire d’anticipo.
Che cos’è l’afta epizootica
L’afta epizootica è una malattia virale grave e altamente contagiosa del bestiame che ha un impatto economico significativo. Il virus non rappresenta un rischio per gli esseri umani.
La malattia colpisce bovini, suini, ovini, caprini e altri ruminanti ungulati. Questa malattia animale transfrontaliera (ovvero, si diffonde oltre i confini di un paese) interrompe il commercio regionale e internazionale di animali e prodotti animali.
Pur essendo diffusa in particolare in Asia, Africa e Medio Oriente, il trasporto delle merci ne fa una minaccia globale permanente.
La prevenzione dell’afta epizootica dipende, tra l’altro, anche dalla presenza di sistemi di rilevamento precoce e di allerta e dall’attuazione di una sorveglianza efficace.
È quindi evidente che un approccio coordinato tra gli Stati membri dell’Unione Europea è di primaria importanza.
Un focolaio in Germania
La WOAH (World Organisation for Animal Health) ha informato della presenza di un focolaio di afta epizootica nel nord della Germania.
Si tratta del primo caso che si verifica in Germania dal 1988, come dichiarato dal Ministro dell’Agricoltura tedesco.
Il virus ha colpito tre bufali, poi deceduti. Le autorità locali stanno indagando sull’origine del focolaio; nel frattempo sono stati abbattuti gli altri 14 bufali dell’allevamento e sono state adottate opportune misure di contenimento, a cominciare dai vaccini.
Altri casi si sono verificati in Ungheria al confine con l’Austria e in Slovacchia; si teme quindi che l’afta epizootica possa diffondersi agli allevamenti europei.
Le preoccupazioni in Italia
Per evitare la propagazione del virus, Coldiretti ha chiesto «l’immediato blocco delle importazioni in Italia di animali sensibili all’afta epizootica, estendendo il divieto all’intero territorio degli Stati coinvolti e non solo alle zone di protezione attualmente individuate.
Parallelamente, è necessario un aumento dei controlli alle frontiere, per evitare che triangolazioni commerciali tra Paesi possano aggirare i divieti e mettere a rischio la sicurezza sanitaria degli allevamenti nazionali».
L’Austria ha già adottato misure restrittive e il Regno Unito ha imposto un bando temporaneo sulle carni tedesche.
Pur esprimendo solidarietà agli allevatori ungheresi e slovacchi, Coldiretti sottolinea che «la diffusione di un’epidemia avrebbe effetti disastrosi su un settore già duramente colpito dalla peste suina africana e dalla lingua blu, arrivate proprio dal Nord Europa».