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Perché le emissioni del settore energetico continuano a crescere?

Le emissioni di CO2 del settore energetico nel 2024 hanno raggiunto una cifra record per il quarto anno di fila. Il consumo di energia è in aumento ma i modelli stanno cambiando; l'elettrificazione si impone rapidamente ma la transizione energetica nel mondo appare disordinata.

Emissioni di CO2 del settore energetico, è ancora record
Immagine creata con IA

Le emissioni del settore energetico nel 2024 hanno raggiunto una cifra record per il quarto anno consecutivo. Il ricorso ai combustibili fossili nel mondo continua ad aumentare anche se l’anno scorso le fonti rinnovabili hanno toccato percentuali di utilizzo mai viste prima. È il quadro, abbastanza caotico, emerso dalle statistiche dell’Energy Institute (EI) per il 2025.

L’Energy Institute, in collaborazione con Kearney e KPMG, il 26 giugno ha diffuso l’ultima edizione del rapporto Statistical Review of World Energy, offrendo un’analisi dettagliata del settore energetico. Il rapporto ha una profonda rilevanza perché mette ben in evidenza la reticenza dell’economia mondiale ad abbandonare le fonti fossili in un momento storico segnato dalle conseguenze dell’aggressione russa ai danni dell’Ucraina e dalle incertezze riguardo la sicurezza degli approvvigionamenti dovute al conflitto in Medio Oriente.

Le emissioni di CO2 del settore energetico nel 2024

L’anno scorso le temperature medie per la prima volta hanno sforato la soglia del grado e mezzo di riscaldamento globale rispetto ai livelli pre-industriali, non a caso il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre, almeno finora. E sempre nel 2024, riferiscono le statistiche di EI, le emissioni globali di CO2 del settore energetico sono aumentate dell’1%, segnando un nuovo record per il quarto anno consecutivo. Per la precisione lo scorso anno sono state rilasciate 40.8 Gt di CO2 eq.

L’energia solare ed eolica da sole hanno visto una rapida espansione produttiva a livello globale (+16%), crescendo quasi nove volte più velocemente della domanda totale di energia. Tale trend tuttavia non è riuscito ad evitare che anche il ricorso ai combustibili fossili si espandesse in tutto il mondo, generando un aumento dell’1%. I dati purtroppo lasciano intendere che la transizione energetica sia governata dal disordine e dal procedere a ordine sparso più che da un vero desiderio di progresso.

La domanda di petrolio nei Paesi OCSE è rimasta abbastanza stabile, confermando un leggero incremento già evidenziato l’anno prima. Al contrario, nei Paesi non OCSE, dove la richiesta di energia è maggiore e le fonti fossili sono ancora molto adoperate, la domanda di petrolio è cresciuta dell’1%.

Un dato interessante riguarda la Cina: la domanda di petrolio della Repubblica Popolare nel 2024 è scesa dell’1,2%, dunque nel 2023 potrebbe essere stato toccato il picco e ora inizierebbe la discesa. Altrove nel mondo la domanda di gas naturale è in salita, mentre nel 2023 aveva visto un calo. In India, invece, la domanda di carbone è aumentata del 4% e adesso vale quanto quella della Comunità degli Stati indipendenti, dell’America Meridionale e Centrale e dell’Europa messe insieme.

Gli ostacoli alla transizione energetica

Tutti questi numeri, secondo la valutazione dell’Energy Institute, svelano una triste verità: le fonti rinnovabili si espandono più che mai ma invece di sostituirsi ai combustibili fossili vengono semplicemente aggiunte ai mix energetici. Ancora molte barriere, sia di natura economica che geopolitica, bloccano la transizione energetica globale verso l’energia pulita.

Romain Debarre, Amministratore Delegato dell’Energy Transition Institute, ha commentato: “La sicurezza energetica, l’accesso alle risorse e la sovranità tecnologica stanno assumendo priorità rispetto agli obiettivi climatici. I dati di quest’anno rivelano tre tendenze: il consumo di energia è in aumento ma i modelli stanno cambiando; l’elettrificazione si impone rapidamente ma la transizione energetica rimane disordinata“.

Ci accorgiamo in tempo reale dei pericoli determinati dalle differenze regionali e dal costo dell’inazione. Le emissioni di gas serra record e le temperature altissime del 2024 sono un campanello d’allarme assordante. Disponiamo delle strategie, delle tecnologie e del know-how per realizzare la transizione energetica con un approccio integrato, sicuro e pensato per le persone. Ora dobbiamo passare dalle promesse ai fatti, su larga scala e nel modo più rapido possibile“.

QUI il rapporto dell’Energy Institute

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About Author / Erminia Voccia

Giornalista appassionata e osservatrice delle dinamiche globali. Prima di approdare a Rinnovabili ha lavorato per i telegiornali e ha scritto per diversi quotidiani nazionali di temi legati all’ambiente e agli esteri, con uno sguardo particolare verso l’Asia. Si interessa di clima, politiche climatiche e geopolitica. Ha studiato il giapponese, ama la pizza ed è mamma di Lavinia.