I sistemi di accumulo a batteria (BESS) hanno rappresentato il 22% della capacità assegnata e la maggior parte dei progetti. Dei 27 impianti selezionati, sei riguardano asset con durata di sei ore o più

Anche il mercato della capacità giapponese spalanca le porte all’energy storage. La seconda asta di decarbonizzazione a lungo termine lanciata dall’Organizzazione per il coordinamento interregionale degli operatori di trasmissione (OCCTO) ha fatto incetta di BESS. Nel dettaglio sono stati selezionati ben 27 progetti di accumulo a batteria, per un totale di 1,4 GW. Pari al 22% di tutta la capacità assegnata.
Il resto della capacità in gara è stata aggiudicata a tre centrali nucleari (47% della capacità offerta) e a quattro centrali elettriche a gas naturale liquefatto (21%).
L’asta della decarbonizzazione a lungo termine
La gara fa parte del mercato della capacità giapponese con cui l’OCCTO acquista capacità elettrica con quattro anni di anticipo sulla disponibilità vera e propria. Sulla carta lo scopo dell’asta è quello di “garantire la capacità di approvvigionamento da fonti di energia senza emissioni di carbonio aumentando la prevedibilità a lungo termine […] e promuovendo nuovi investimenti in fonti di energia senza CO2”.
Come? Attraverso un approccio di mercato basato sul principio del “pay-as-bid”, che fornisce agli aggiudicatari contratti a reddito fisso della durata di 20 anni. Con percorsi d’asta separati a seconda della tecnologia ammessa, vale a dire:
- sistemi di accumulo di energia a batteria;
- centrali idroelettriche a pompaggio;
- centrali nucleari;
- impianti a biomassa;
- centrali termoelettriche a GNL e in grado di bruciare congiuntamente ammoniaca o idrogeno;
- tecnologie dell’idrogeno.
Il ruolo dello storage nelle aste di decarbonizzazione a lungo termine
Già nel primo round, tenutosi lo scorso anno, i BESS si erano fatti notare con 1,10 GW di capacità aggiudicata. Un risultato superato dall’asta della decarbonizzazione a lungo termine a cui però hanno partecipato progetti di conversione in co-combustione dell’idrogeno né centrali a biomassa.
Come anticipato, stavolta lo storage a batterie su scala di rete ha rappresentato il 22% della capacità assegnata. Dei 27 contratti BESS vincitori, sei riguardano asset con lunga durata (sei ore o superiore). I restanti 21 riguardano impianti con durata compresa tra tre e sei ore.
Tra i grandi vincitori figura Bison Energy con oltre 195 MW per tre progetti e Stonepeak con CHC per cinque progetti con una capacità di 348 MW.
In questo secondo round l’OCCTO ha selezionato anche due progetti di centrali idroelettriche convenzionali, un progetto di accumulo idroelettrico a pompaggio con capacità di oltre sei ore e un progetto di conversione in co-combustione dell’ammoniaca.
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