Inaugurata la nuova linea di produzione pale per le turbine eoliche V236-15.0 MW nello stabilimento pugliese di Vestas Blades Italia. Il taglio del nastro arriva un giorno dopo del rilascio della concessione demaniale marittima per la "Piastra portuale di Taranto"
Vestas produce componenti eolici a Taranto da oltre 25 anni
Si amplia ulteriormente il manifatturiero eolico europeo e stavolta grazie all’Italia. La multinazionale danese Vestas ha inaugurato oggi a Taranto un’ulteriore linea di produzione in serie di pale eoliche. Parliamo delle unità per le nuove turbine V236-15.0 MW, gigantesche “lame” lunghe 115,5 metri e in grado di spazzare un’area superiore a 43.000 metri quadrati. Determinando un fattore di capacità di oltre il 60%.
Pale eoliche Vestas V236-15.0MW: Perché Taranto?
Che la sede produttiva sia proprio il comune pugliese non sorprende, dal momento che l’azienda fabbrica componenti eolici a Taranto dal 1998. La nuova espansione permetterà di sfruttare competenze ed esperienza accumulate in questi anni anni nello stabilimento tarantino e nel contempo porterà nuova occupazione sul territorio.
Nell’ultimo anno la fabbrica ha aumentato la sua forza lavoro da circa 700 a oltre 1.600 dipendenti sulle linee già attive (pale V100, V105, V112, V117). Ma con il nuovo incremento manifatturiero Vestas prevede di raggiungere i 2.000 dipendenti nei prossimi mesi. Per la precisione, il progetto V236 creerà circa 1.300 nuovi posti di lavoro nello stabilimento.
Non si tratta ovviamente dell’unico sito produttivo per le pale eoliche V236-15.0 MW. La multinazionale danese ha già iniziato la fabbricazione in serie delle stesse pale presso lo stabilimento di Nakskov, in patria. E ha impostato le produzione delle gondole V236-15.0 MW presso un nuovo stabilimento di assemblaggio a Stettino, Polonia, e presso il sito già esistente nel porto di Lindø di Odense, sempre in Danimarca.
Il Contratto di sviluppo
“La scelta di Taranto come una delle sedi in cui ampliare la sua capacità produttiva in Europa – si legge nella nota stampa – si è basata sulle ottime performance dello stabilimento negli ultimi due decenni, sulla disponibilità di manodopera qualificata in Italia meridionale e sul supporto di Invitalia”. A sostenere il progetto sono, infatti, le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attraverso i cosiddetti “Contratti di sviluppo”, uno degli strumenti di politica industriale più rilevanti a livello nazionale e gestito da Invitalia.
Nel dettaglio la nuova linea produttiva di Vestas Blades Italia è uno dei progetti ad aver fatto domanda per i Contratti di sviluppo Net Zero, Rinnovabili e Batterie, le cui agevolazioni sono destinate a progetti di produzione di tecnologie a zero emissioni. Turbine eoliche per l’appunto, ma anche batterie, pompe di calore, elettrolizzatori e moduli fotovoltaici.
“La nostra presenza – ha commentato durante l’inaugurazione Luigi Gallo, Responsabile Incentivi e Innovazione di Invitalia – testimonia il forte impegno dell’Agenzia a sostegno di progetti e investimenti innovativi destinati a favorire la transizione ambientale e digitale del Paese […] La nuova linea di produzione di Vestas rafforza il ruolo dell’Italia nel settore delle energie rinnovabili, confermando la capacità di attrazione di investimenti nel Mezzogiorno ed assicura anche nuove opportunità di lavoro e di innovazione”.
Ottenuta la concessione della “Piastra Portuale di Taranto”
Il taglio del nastro arriva a poche ore di distanza dal via libera del Comitato di Gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio alla domanda di rilascio di concessione demaniale marittima da parte dell’azienda per il compendio denominato “Piastra portuale di Taranto”.
La concessione dell’infrastruttura durerà 9 anni in totale e supporterà logisticamente la nuova linea di super pale.
Con “tale concessione – ha sottolineato Sergio Prete, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio – la Vestas Blades Italia, ampliando la propria capacità produttiva e presenza sui mercati nazionali ed esteri, consoliderà il ruolo del porto di Taranto come centro nevralgico della logistica e dell’export di impianti eolici”.
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