Bonus 110 e crediti bloccati: la Class Action Edilizia pronta a denunciare il Governo all’Aja

I crediti bloccati e “le drammatiche conseguenze sociali delle scelte assunte ci impongono una sola scelta: il tribunale dell’Aja” afferma Patalano di CANDE

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Foto di Inactive_account_ID_249 da Pixabay

I crediti bloccati nelle maglie del Fisco e non solo sono oltre 5 miliardi

(Rinnovabili.it) – Non a tutti è piaciuta la risoluzione contenuta nel Dl Aiuti destinata a sciogliere il nodo dei crediti bloccati. Sono ancora molti gli esponenti del mondo edile scontenti e seriamente preoccupati. Lo sanno bene le piccole e medie imprese rappresentate dalla Class Action Nazionale dell’Edilizia (CANDE), la cui voce è risuonata negli ultimi mesi in molte piazze italiane.

Il sistema si è inceppato per colpa di coloro che nei bonus edilizi hanno visto un nuovo modo per lucrare contro lo Stato e sottrarre fondi pubblici. Un atteggiamento che ha costretto ad irrigidire le regole anti-frodi bloccando però un meccanismo ormai ampiamente diffuso. Diventando banche ed intermediari finanziari gli unici acquirenti delle cessioni successive alla prima, i plafond si sono presto esauriti. La conseguenza? Migliaia di crediti bloccati e altrettante aziende sull’orlo del fallimento.

Per questo la Class Action Nazionale dell’Edilizia ha deciso di muoversi con un intervento estremo: la denuncia del Governo al Tribunale dell’Aja.

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Indipendentemente dalla forte delusione e dalla rabbia per la bocciatura degli emendamenti sui bonus edilizi nel decreto Aiuti e per l’atteggiamento di incosciente indifferenza di alcuni parlamentari che di questa battaglia si erano fatti portabandiera, segnaliamo che il mancato sblocco delle misure sulla cessione dei crediti maturati dalle imprese edili costituirà una vera e propria tragedia per migliaia di imprese, soprattutto medio-piccole e  soprattutto al Sud”. Afferma Antonello Patalano, imprenditore edile napoletano del direttivo di CANDE.

Secondo Patalano “lo scenario che va ad aprirsi, anzi a consolidarsi è disarmante: crescerà a dismisura il numero dei cantieri fermi e con loro quello dei libri contabili che approderanno nei tribunali. Non si conteranno i licenziamenti e, temiamo, i tentativi di gesti estremi da parte di imprenditori disperati”.

Una “violazione dei diritti degli imprenditori”

La Class Action contesta prima di tutto l’immobilità del Governo Draghi, dichiaratamente contrario al Superbonus. “Non ci siamo mai illusi ma non possiamo più restare con le mani in mano”, “con questo governo, che non ha mai fatto mistero della propria avversione agli incentivi alle piccole e medie imprese nonostante costituiscano l’ossatura dell’economia italiana”.

La violazione dei diritti degli imprenditori e le drammatiche conseguenze sociali delle scelte assunte ci impongono una sola scelta: il tribunale dell’Aja. Che poi è quello che faremo già nei prossimi giorni”, conclude il dirigente nazionale di Class Action Nazionale per l’Edilizia.

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