Nuove regole per certificare i progetti di assorbimento di CO₂: dal 2026 i crediti saranno registrati, verificati da enti terzi e cedibili dopo 5 anni.

Il DL di MASAF e MASE avvia il registro dei crediti di carbonio forestali
Con l’entrata in vigore del decreto interministeriale firmato dai ministri Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, l’Italia istituisce il registro nazionale dei crediti di carbonio forestali. Con quest’ultimo, s’intende porre le basi per un mercato volontario conforme al Regolamento (UE) 2024/3012 sul carbon farming. Il provvedimento, affidato alla gestione del Crea – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, entrerà in piena operatività entro il 2026 e permetterà di registrare e certificare i progetti di assorbimento di CO₂ derivanti da una gestione forestale sostenibile.
Si tratta di un tassello atteso da anni. Il decreto definisce criteri uniformi per il riconoscimento, la certificazione e la tracciabilità dei crediti. L’obiettivo è garantire trasparenza e affidabilità in un settore fino a oggi privo di regole. “È uno strumento essenziale per dare nuova linfa alle nostre aree boschive, mettendo insieme le energie dei privati con l’interesse pubblico”, ha dichiarato il ministro Lollobrigida, sottolineando come la misura rappresenti “un passo avanti per contrastare il greenwashing e curare l’ambiente con i fatti”.
Come funzionano i crediti di carbonio forestali
I crediti di carbonio forestali sono certificati che attestano la quantità di CO₂ assorbita da progetti forestali di lunga durata, almeno ventennali, rispetto a uno scenario di riferimento (“baseline”). Ogni credito equivale a una tonnellata di CO₂ rimossa dall’atmosfera e può essere ceduto, dopo cinque anni, a soggetti interessati a compensare le proprie emissioni.
Per essere iscritti nel registro, i progetti devono generare benefici ambientali aggiuntivi rispetto agli obblighi di legge e garantire uno stoccaggio a lungo termine del carbonio. La verifica sarà affidata a organismi di certificazione esterni accreditati presso Accredia, in linea con le Guidelines for national greenhouse gas inventories (IPCC 2006).
Le attività ammissibili comprendono la gestione forestale sostenibile, il rimboschimento e l’imboschimento con specie autoctone, l’arboricoltura da legno, i sistemi agroforestali e l’impiego di prodotti legnosi di lunga durata (almeno 35 anni). Non sono invece ammissibili interventi compensativi già previsti dalla legge o progetti che prevedano il semplice abbandono delle pratiche colturali.
Crediti di carbonio forestali: il ruolo del CREA nella governance del sistema
Il Crea avrà un ruolo centrale nella gestione del registro nazionale dei crediti di carbonio, assicurandone l’integrazione con i sistemi informativi pubblici, tra cui SINFor, SIAN, ISPRA e Carta Forestale d’Italia.
Il registro sarà accessibile online e garantirà la tracciabilità di ogni transazione, evitando doppie certificazioni o doppie vendite.
“Il Crea è pronto”, ha affermato il presidente Andrea Rocchi, spiegando che “l’obiettivo è rendere pienamente operativo il registro entro il 2026, come parte del Sistema informativo nazionale delle foreste”.
L’ente sarà inoltre responsabile della verifica dei documenti di progetto, del controllo delle procedure di audit e del monitoraggio annuale dei crediti registrati. Ogni operazione sarà georeferenziata e collegata al territorio d’origine, a garanzia della trasparenza delle pratiche di gestione.
Un’opportunità economica per le aree interne
Con oltre 10 milioni di ettari di superficie forestale, l’Italia potrà ora contare su uno strumento capace di valorizzare economicamente la gestione sostenibile dei boschi. Altro fine dichiarato à la promozione di investimenti privati e partenariati pubblico-privato. I progetti approvati potranno generare nuove entrate per i proprietari forestali, per le comunità locali e per lo Stato. Questo contribuirà anche alla neutralità climatica e alla riduzione delle emissioni nette di gas serra.
Il sistema dei crediti volontari rappresenta una leva per integrare i redditi forestali, sostenere la rigenerazione ambientale e promuovere la gestione attiva del territorio. Al contempo l’obiettivo è ridurre i rischi di incendi, dissesto e perdita di biodiversità. In base alle linee guida nazionali, almeno il 20% dei proventi derivanti dalla vendita dei crediti dovrà essere reinvestito in azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio forestale locale.
Linee guida e criteri di certificazione dei crediti di carbonio forestali
Ogni progetto dovrà rispettare precisi criteri di addizionalità, permanenza e sostenibilità ambientale. L’addizionalità assicura che gli interventi vadano oltre gli obblighi normativi e che l’assorbimento di carbonio sia effettivamente incrementale rispetto alla situazione di partenza.
La permanenza richiede un monitoraggio costante, con controlli periodici ogni 5-10 anni. La sostenibilità ambientale, invece, garantisce un impatto neutro o positivo su biodiversità, risorse idriche e qualità del suolo.
Il decreto stabilisce inoltre che i crediti non potranno essere utilizzati nei mercati regolamentati EU ETS o CORSIA, ma esclusivamente nel mercato volontario nazionale, in coerenza con il principio di compensazione aggiuntiva.
In attesa della sezione agricola
Il decreto prevede anche una futura sezione agricola del registro, non ancora operativa. Le relative linee guida saranno definite in un provvedimento successivo e disciplineranno la generazione di crediti di carbonio nei suoli agricoli. Oggi, infatti, non esiste un mercato strutturato per il carbon farming agricolo. Ma le nuove pratiche di sequestro del carbonio nei terreni, già promosse dalla Politica Agricola Comune, rappresentano un potenziale di sviluppo per il settore.
Fino alla definizione di tali criteri, il registro sarà dedicato alla sola componente forestale. Questo permetterà didi consolidare un sistema nazionale in grado di garantire qualità, trasparenza e tracciabilità dei crediti. L’obiettivo è l’allineamento agli standard internazionali e coerente con gli obiettivi della Strategia Forestale Nazionale.












