Un chilo di rame vale circa 8 euro, ed in ogni colonnina ci sono due cavi che possono contenere fino a 20 kg di oro rosso

Purtroppo non è raro trovare tranciati i cavi della colonnina di ricarica pubblica. Quello dei furti di rame agli Ev charger è un fenomeno dilagante in tutta Europa che sta penalizzando gli automobilisti che scelgono un’auto elettrica. Fenomeno, a cui è difficile porre rimedio e che mette in grande difficoltà gli utenti delle BEV e gli operatori del settore.
Furti di rame alle colonnine: quanto vale il rame?
Attualmente in Italia ci sono 65.992 colonnine di ricarica, secondo gli ultimi dati che risalgono a marzo 2025. All’interno dei cavi che si trovano alle colonnine ci sono chili di rame, che come è noto è un metallo piuttosto prezioso. Le quotazioni in Italia oscillano intorno agli 8.000 euro per tonnellata, ma sono variabili secondo la borsa dei metalli. All’interno di ogni cavo possono esserci tra i 6 e i 10 kg e visto che ogni colonnina ha due cavi, chi trancia i cavi porta con sé un bottino tra i 12 e 20 kg di rame, che finirà sul mercato nero, e rivenduto.
Furti continui alle colonnine di ricarica
Ormai il furto di rame finisce sui giornali nelle pagine della cronaca. L’ultimo due giorni fa nella capitale, dove sono stati tranciati i cavi della ricarica ultrafast di Enel X, i più appetibili perché contengono maggiori quantità di rame. Se per gli automobilisti che possiedono un’auto elettrica è un vero problema, considerando che le infrastrutture sono esigue, specialmente al centro-sud, per gli operatori è una perdita economica non da poco. Facendo un rapporto con le stazioni di benzina, è come se un self-service venisse privato del cavo in plastica che serve per far passare il carburante. Senza tubo quanti soldi perderebbe ogni giorno?
Per cercare di risolvere un problema dilagante, chi produce le colonnine di ricarica sta cercando varie soluzioni. Si, perché il problema non è solo italiano, ma in tutta Europa si registra lo stesso fenomeno, dalla Germania al Regno Unito. Ma allora quali soluzioni? Sono almeno 4 i sistemi di protezione possibili che le aziende produttrici di EV Charger stanno mettendo in opera.
Tracciamento GPS nei cavi
Quello di inserire un localizzatore all’interno dei cavi è una soluzione a cui si sta pensando, al fine di localizzare i ladri di rame, e quindi scoraggiare altri crimini di questo tipo. Infatti, se la polizia può rintracciare il ladro rapidamente, è probabile che il fenomeno sia scoraggiato.
Sistema di videosorveglianza
Installare telecamere dove si trovano le colonnine o integrarle all’interno del servizio potrebbe essere un’altra soluzione da percorrere. Più facile la seconda che la prima.
Guaine rinforzate
Rinforzare i cavi per rendere molto più resistenti al taglio, quindi richiedere maggior lavoro da parte dei ladri per il furto, potrebbe essere ancora un altro modo di scoraggiare i criminali.
Alluminio al posto del rame
Un’altra soluzione percorribile è di sostituire l’alluminio al rame, perché è più economico, infatti, costa circa 40 centesimi al chilo e non sarebbe interessante per i malviventi. In questo caso però, l’efficienza di ricarica non è la stessa, quindi diventerebbe uno svantaggio per gli utenti.












