I sistemi alimentari sono cambiati negli ultimi cinquant’anni. Occorre delineare una nuova tabella di marcia e modellare sistemi più sani, resilienti e sostenibili: in una parola più giusti, e in grado di rispondere alle sfide odierne

Invito all’azione per la politica e la ricerca
I sistemi alimentari sono cambiati nel tempo? Quali sono le priorità da affrontare oggi? Quale modello si deve delineare per plasmare le politiche future?
1975-2025: 50 anni di evoluzione dei sistemi alimentari
Tante domande e qualche risposta su cui l’International Food Policy Research Institute avvia una riflessione in Food Policy – Lessons and Priorities for a Changing World, il Rapporto sulla politica alimentare globale che esce in occasione del 50° anniversario dell’IFPRI.
L’IFPRI è un centro di ricerca del CGIAR, una partnership mondiale impegnata nella ricerca agricola per lo sviluppo.
Il Rapporto non contiene solo una serie di considerazioni su cinquant’anni di politiche alimentari, ma anche un invito all’azione per la politica e la ricerca affinché orientino i sistemi alimentari a soddisfare le esigenze delle generazioni future rispettando nello stesso tempo il Pianeta.
Cambiano gli scenari, ma la fame rimane un’eterna protagonista
Molte cose sono mutate dal 1975: dalla rivoluzione verde al cambiamento climatico, dall’aumento delle disuguaglianze all’innovazione tecnologica. Su tutti questi contesti, la fame rimane sempre sullo sfondo, come un attore protagonista che non intende abbandonare la scena.
Il Rapporto guarda indietro per delineare una nuova tabella di marcia e modellare sistemi alimentari più sani, resilienti e sostenibili: in una parola più giusti, e in grado di rispondere alle sfide odierne.
Nessuna innovazione può cambiare radicalmente una situazione se il contesto politico non è favorevole.
Pertanto, la politica svolge un ruolo fondamentale nella lotta alla fame e alla malnutrizione, e le decisioni devono riguardare una gestione più integrata dei sistemi idrici, energetici, alimentari e ambientali.
L’accesso al cibo
Nel 1975 oltre un terzo della popolazione dei paesi in via di sviluppo soffriva la fame e la politica agricola era dominata dall’intervento statale. L’economista indiano Amartya Sen, Premio Nobel per l’economia nel 1988, nel corso della Conferenza Mondiale dell’Alimentazione del 1974 fece un’affermazione destinata a rivoluzionare la percezione della sicurezza alimentare, che riteneva una questione politica prioritaria: un’adeguata assunzione di cibo non dipende solo dalla produzione alimentare ma anche dall’accesso delle persone al cibo.
Nei decenni il panorama agroalimentare è cambiato con la liberalizzazione, la globalizzazione e l’innovazione. È diminuita la povertà ed è aumentata la disponibilità di cibo.
Il nuovo millennio ha portato con sé shock climatici frequenti, guerre, crescita delle disuguaglianze: una serie di fattori che hanno rallentato i piccoli progressi raggiunti negli anni precedenti.
Le 6 priorità per la ricerca sui sistemi alimentari
La ricerca, e in qualche caso la politica, hanno cercato nuove risposte per cambiare la produzione agricola, le catene del valore agroalimentari, i processi che influenzano l’alimentazione, la salute, le comunità, la sostenibilità.
Johan Swinnen e Christopher Barrett, curatori del Rapporto Food Policy, hanno individuato sei priorità per la ricerca sui sistemi alimentari:
- Rafforzare la resilienza e l’inclusione nei sistemi alimentari in tutto il mondo, con particolare attenzione alle regioni colpite da conflitti e disastri e ai gruppi vulnerabili.
- Migliorare le diete e la nutrizione affrontando le cause profonde della povertà alimentare e consentendo scelte più sane.
- Sfruttare le nuove tecnologie in modo responsabile, comprese le innovazioni digitali e l’intelligenza artificiale, garantendo nel contempo un accesso equo e l’inclusione.
- Coinvolgere il settore privato per espandere gli investimenti nell’innovazione dei sistemi alimentari, dalla ricerca e sviluppo alle catene del valore sostenibili.
- Mobilitare e riformare la spesa pubblica esistente, compreso il riutilizzo del sostegno agricolo per allinearsi agli obiettivi di sostenibilità e nutrizione.
- Promuovere la ricerca interdisciplinare e l’elaborazione delle politiche, abbattendo le barriere tra agricoltura, salute, ambiente e commercio.
Il mondo si trova di fronte a problemi sempre più gravi e interconnessi: sono necessarie idee rivoluzionarie, nuove partnership e una ricerca rigorosa.
Solo così potremo pensare di affrontare la moltitudine di sfide che abbiamo davanti e che in futuro saranno ancora più incalzanti.