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La Terra ha raggiunto il primo punto di non ritorno climatico

Il mondo sarebbe sul punto di toccare anche altri punti di non ritorno climatici, come il deperimento della foresta amazzonica, il collasso delle principali correnti oceaniche e la perdita delle calotte glaciali.

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Immagine generata da IA

La Terra avrebbe già raggiunto il primo punto di non ritorno climatico: le barriere coralline tropicali sono entrate adesso in una fase di estinzione quasi irreversibile. Il rapporto Global Tipping Points monitora i punti climatici di non ritorno, ossia quei limiti oltre i quali gli effetti dei cambiamenti climatici diventano catastrofici, determinando il collasso degli ecosistemi. L’allarme contenuto nel rapporto, frutto del lavoro di 160 ricercatori di tutto il mondo, arriva a poche settimane dalla COP30, fissata per novembre in Brasile, ai margini della foresta pluviale amazzonica.

Il “Global Tipping Points Report 2025” rappresenta una vasta valutazione interdisciplinare sui punti critici climatici. Coordinato da University of Exeter e Global Systems Institute, il documento descrive come il pianeta si stia pericolosamente avvicinando a soglie di non ritorno climatiche per la calotta glaciale della Groenlandia, la calotta dell’Antartide Occidentale, la circolazione meridionale dell’Atlantico (AMOC), le foreste pluviali amazzoniche e i permafrost artici.

Superato il primo punto di non ritorno climatico

Le barriere coralline tropicali sono vitali per il benessere di un miliardo di persone e di quasi un milione di specie. Gli scienziati sostengono che se il riscaldamento globale non verrà limitato a 1,2 °C nella maniera più rapida possibile, queste non riusciranno a sopravvivere, considerando gli effetti su larga scala del riscaldamento globale.

A livello mondiale, le barriere coralline stanno sperimentando una mortalità senza precedenti a causa di eventi sempre più gravi di sbiancamento di massa. Gli autori del rapporto affermano che senza misure rigorose di mitigazione climatica, con un riscaldamento di 1,5°C, è praticamente certo (più del 99% di probabilità) che le barriere coralline tropicali spariranno.

Gli altri punti di non ritorno climatici

Lo stesso rapporto avverte che il mondo sarebbe sul punto di toccare altri punti di non ritorno climatici, come il deperimento della foresta amazzonica, il collasso delle principali correnti oceaniche e la perdita delle calotte glaciali.

Per quanto riguarda le correnti oceaniche, il report suggerisce di accelerare gli sforzi globali di mitigazione del clima per cercare di ridurre al minimo il superamento della temperatura di 1,5 °C. La Circolazione Meridionale Atlantica (AMOC) e il Vortice Subpolare (SPG) hanno punti di non ritorno diversi, ma sono fortemente interconnessi tra loro. Dunque, il superamento anche di uno solo dei due punti di non ritorno avrebbe numerosi impatti, come inverni molto più rigidi nell’Europa Nord Occidentale, l’interruzione del monsone dell’Africa occidentale, una contrazione della resa agricola in molte regioni del mondo e cambiamenti sostanziali nell’ecosistema marino.

L’Amazzonia è sull’orlo di una svolta ecologica a causa dell’interazione tra clima e uso del suolo. Nell’intervallo di riscaldamento globale di 1,5-2 °C, i cambiamenti rischiano di trasformare le aree forestali in ecosistemi alterati, indebolendo la regolazione climatica globale, il clima regionale e accelerando la perdita di biodiversità. Questi impatti sono anche poco affrontati nelle politiche climatiche.

Punti di non ritorno positivi

Oltre ad avvertire del superamento del primo punto di non ritorno climatico, il report introduce il concetto di punto di non ritorno positivo in riferimento ai cambiamenti sistemici che favoriscono la decarbonizzazione. I settori chiave sono: energia, mobilità, finanza, cibo.

Tim Lenton, scienziato ambientale dell’Università di Exeter, autore principale del rapporto, ha notato segnali positivi importanti per quanto riguarda l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, considerati tra i maggiori fattori responsabili dei cambiamenti climatici. Ad esempio, per la prima volta, nel primo semestre del 2025, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha superato quella generata dal carbone, secondo i dati del think tank no-profit Ember.

QUI il rapporto Global Tipping Points 2025

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About Author / Erminia Voccia

Giornalista professionista appassionata e attenta osservatrice delle dinamiche globali. Ha una laurea magistrale in Relazioni Internazionali e due master in giornalismo e giornalismo radiotelevisivo. Ha mosso i primi passi in tv realizzando servizi per i telegiornali nazionali. Ha lavorato da freelancer per diversi quotidiani on line e cartacei nazionali e riviste specializzate, scrivendo di temi legati all’ambiente, agli esteri, alla politica internazionale e alla geopolitica, con uno sguardo particolare verso l’Asia. Ha curato l'organizzazione eventi e la comunicazione per una casa editrice e ha partecipato alla redazione di saggi. Per Rinnovabili si interessa soprattutto di clima e politiche climatiche.