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Attuazione PNRR e infrastrutture energetiche, forte ritardo sugli obiettivi

All'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati attivati 53 progetti relativi all'ammodernamento delle infrastrutture energetiche in Italia, ma il grado di avanzamento rispetto agli obiettivi prefissati è solo del 5,7%. Il report della Corte dei Conti

Attuazione pnrr e infrastrutture energetiche
Foto di Couleur da Pixabay

La Relazione semestrale sul PNRR, Ie II semestre 2024

Come sta andando l’attuazione del PNRR, il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza? A fornire un quadro dell’avanzamento complessivo è la relazione semestrale della Corte dei Conti consegnata ieri al Parlamento.

Il documento monitora il conseguimento degli obiettivi europei (target e milestone), anche alla luce delle ultime modifiche approvate in sede comunitaria. Analizzando l’evoluzione della programmazione finanziaria e l’andamento della spesa.

Il rapporto fornisce inoltre una serie di approfondimenti su temi chiave. Dall’analisi del problema del disagio abitativo in Italia, alle misure di efficientamento energetico degli edifici, finendo con l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche. Si tratta, per quest’ultimo, di un tema già affrontato e particolarmente delicato “da leggersi alla luce del ruolo di primo piano che l’Unione europea ha ritenuto di assumere nella lotta al cambiamento climatico”, scrive la Corte.

Le misure legate alle infrastrutture energetiche nel PNRR

Per comprendere appieno l’evoluzione dei progetti infrastrutturale del PNRR, è bene fare un passo indietro.

Il piano nazionale contempla 69 misure in ambito energetico su cui ha indirizzato 84,5 miliardi. Il 44% di queste risorse sono dedicate sulla linea di azione “Sviluppo delle rinnovabili e delle reti”. Segue la linea d’azione “trasporti” con il 28,9% delle risorse e quindi “Riqualificazione edilizia” (26,7%).

Scendendo di scala e analizzando solo “Rinnovabili e reti” si scopre una certa inerzia. Delle 38 misure rientranti in questa linea d’azione solo 23 risultano monitorate perché contenute nella banca dati ReGiS. In questo ultimo segmento la  fase di programmazione risulta conclusa solo per il 79,6 per cento dei progetti. Quella di realizzazione solo per l’11,2%

Attuazione PNRR
Credits: Corte dei Conti

Ma le quote di realizzazione si abbassano ulteriormente al 5,7% se il focus è solo sulle infrastrutture energetiche (e si azzerano nel caso delle rinnovabili).

Attuazione PNRR energia

 Entriamo nel dettaglio.

Attuazione PNRR, a che punto sono i progetti delle reti energetiche?

Si legge nella sintesi del report “Attuazione del PNRR”: “Le misure volte a sostenere l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche rappresentano una vera e propria tecnologia abilitante della transizione; in questo ambito il Piano accoglie in particolare investimenti volti a favorire l’adeguamento della rete di distribuzione elettrica”.

Ma non mancano due misure dedicate alla rete di trasmissione del gas naturale e finalizzate alla sicurezza energetica. In entrambi i casi le esigenze di investimento sono legate al maggior utilizzo di nuove fonti e vettori: quelle rinnovabili sul fronte elettrico e il gas naturale liquefatto (GNL) e l’idrogeno per il comparto gasifero. Si tratta in totale di 8 misure a cui vanno finanziamenti per 5,5 miliardi di euro.

Otto misure che contano almeno 53 progetti, tutti pianificati, ma solo il 5,7% realizzati. Perché? Perché “il cronoprogramma del Piano prevede la chiusura della fase di selezione dei progetti entro il 2024, per poi concentrare la fase esecutiva nel biennio 2025-26”. 

Per la precisione solo sei risultano avere un indicatore di realizzazione con valore positivo, avendo uno stato di avanzamento compreso fra il 22 e il 100%. 

“Questa tipologia di finanziamenti è comunque riservata a operatori altamente specializzati e con elevata capacità di spesa e ciò dovrebbe rappresentare una garanzia per la tempestiva conclusione dei progetti”, spiega la Corte dei Conti. “Nel caso specifico della rete di distribuzione elettrica, i finanziamenti assicurati dal Piano appaiono inoltre consistenti, sia se riportati alla dimensione annua degli investimenti effettuati dalle imprese del settore, sia se riferiti alle quantificazioni presenti in letteratura sui costi di adeguamento richiesti dalla transizione”.

L’investimento più rilevante? Quello dedicato al rafforzamento delle smart grid con 3,6 miliardi dalla Missione 2 e ulteriori 450 milioni dalla Missione 7.

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