La Giunta lombarda avvia il procedimento per l’approvazione del Piano di individuazione delle zone di accelerazione terrestri e relative VAS e VIncA

Dopo la Puglia e la Toscana è la volta della Lombardia. La Giunta Fontana ha deliberato lo scorso 6 ottobre 2025 l’avvio del processo di individuazione delle zone di accelerazione, vere e proprie corsie preferenziali per i futuri impianti rinnovabili.
L’atto mette nero su bianco una serie di passaggi essenziali al fine di definire il Piano dedicato a tali aree, e la relativa Valutazione Ambientale Strategica (VAS), coordinata con la Valutazione di Incidenza (VIncA). Ma soprattutto la delibera approva il Modello Metodologico Procedurale con cui definire i prossimi passaggi.
Cosa sono le zone di accelerazione per le rinnovabili?
Secondo la definizione introdotta dalla Direttiva RED III, si tratta di zone “particolarmente adatte alla rapida messa in funzione di impianti” rinnovabili, “in virtù del fatto che la diffusione del tipo specifico di energia non dovrebbe avere un impatto ambientale significativo in tali zone”.
In Italia la normativa ha incaricato il Gestore dei Servizi energetici (GSE) di mappare il potenziale di tale aree e ha stabilito che ciascuna Regione o Provincia autonoma a partire dalla mappatura del GSE adotti un Piano locale. Le stesse amministrazioni sono chiamate a sottoporre le proposte di Piano alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Il Piano Aree di Accelerazione della Lombardia
Nel dettaglio il modello definisce le 9 fasi per l’individuazione delle Zone di Accelerazione Terrestri per le energie rinnovabili in Lombardia.
Si parte ovviamente con la Delibera della Giunta regionale, che definisce i ruoli e i soggetti da consultare. Quindi l’Autorità procedente per l’approvazione del Piano elaborerà il Documento Preliminare di Piano e il Rapporto Preliminare di VAS per definire l’ambito della valutazione.
Seguirà la prima fase di partecipazione (scoping): una consultazione di 15 giorni con una 1ª Conferenza di valutazione e un Forum pubblico, al fine di raccogliere osservazioni e definire i contenuti finali del Rapporto Ambientale. Sulla base delle osservazioni, sarà preparata la documentazione completa, che includerà la proposta di Piano, il Rapporto Ambientale, lo Studio d’Incidenza (VIncA) e la Sintesi non tecnica.
A seguito di questa documentazione sarà avviata una consultazione pubblica di 23 giorni, con una 2ª Conferenza di valutazione e un Forum pubblico. Contestualmente, verrà formalmente avviato il procedimento di VIncA.
A questo punto “l’Autorità competente per la VIncA analizza i pareri degli enti gestori dei Siti Natura 2000 nonché le osservazioni pervenute e si esprime con proprio provvedimento entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza di Valutazione d’Incidenza”. L’Autorità competente per la VAS, in collaborazione con l’Autorità procedente, dovrà invece svolgere le attività tecnico-istruttorie, valutando tutta la documentazione presentata, le osservazioni pervenute nonché i risultati delle consultazioni transfrontaliere. E, acquisita la Valutazione di incidenza, dovrà esprimere il parere motivato entro il termine di 23 giorni dal termine della consultazione.












