Il primo Bosco verticale di Medio Oriente e Nord Africa sorgerà a Dubai

Lanciato alla COP27, il primo Bosco Verticale di Boeri a Dubai, prova a rispondere con la foresta urbana ad un clima arido, individuando strategie per gestire al meglio il ciclo dell’acqua

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credits: Stefano Boeri Architetto – ©The Big  Picture

Oltre a Milano prototipi del Bosco Verticale sono attualmente in costruzione in Cina e in Olanda

(Rinnovabili.it) – Con tanto di serre e giardini idroponici, il primo Bosco Verticale delle regioni del Medio Oriente e Nord Africa (MENA), verrà costruito a Dubai. Il progetto, firmato ovviamente da Stefano Boeri e commissionato da Impact One, è stato presentato alla COP27 la scorsa settimana. L’obiettivo è stimolare e rafforzare la gestione del sistema idrico nelle regioni con clima arido, identificando un modello di riferimento per gli edifici futuri.

Il Bosco Verticale di Dubai segue i fratelli già realizzati a Milano ed i progetti in via di costruzioni per la Cina e, l’intervento social housing di Eindhoven in Olanda.

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Il progetto di Dubai sarà composto da due grattacieli di 190 m e 150 m che ospiteranno 2.640 alberi, 27.600 arbusti e un sistema di serre ed orti idroponici.

La gestione del ciclo dell’acqua al centro del progetto

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credits: Stefano Boeri Architetto – ©The Big Courtesy

Scelgiendo Dubai, la città più popoloso degli Emirati Arabi, con un clima estremamente arido, si investe nella ricerca di edifici capaci di gestire al meglio il ciclo dell’acqua.

Il Bosco Verticale di Boeri utilizzerà una serie di processi di desalinizzazione, il recupero delle acque grigie, il tutto alimentato da energia rinnovabile come il fotovoltaico con una produzione di 5.100 kWh ed un sistema di stoccaggio basato sull’idrogeno, che alimenteranno anche i processi legati al ciclo dell’acqua.

L’idea è di investire nelle ricerche mirate ad identificare tecnologie costruttive, materiali e strategie circolari, ottimizzando la gestione dei rifiuti, le risorse e l’intero ciclo di vita dell’edificio.

Come sottolineato da Stefano Boeri, la forestazione urbana soprattutto in aree aride come le regioni MENA, aiuta l’assorbimento di polveri sottili, la regolazione del microclima, la riduzione dell’effetto serra. Gli ultimi anni hanno visto Dubai sempre più coinvolta in processi di efficientamento, soprattutto in vista dell’obiettivo Net Zero entro il 2050 fissato dagli Emirati Arabi. Non ultimo il progetto del team URB per la creazione di un Distretto Tecnologico di Ricerca.

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