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OCSE, cresce la sostenibilità nelle aziende ma gli investimenti green restano fermi

Il nuovo rapporto OCSE mostra progressi su trasparenza e governance, ma le imprese destinano ancora poche risorse alla transizione energetica.

Sostenibilità aziendale OCSE: +trasparenza ma investimenti fermi
Sostenibilità aziendale OCSE: +trasparenza ma investimenti fermi – Immagine realizzata con IA

Sostenibilità aziendale, l’indagine OCSE tra trasparenza e limiti negli investimenti

L’OCSE ha pubblicato un report sulla sostenibilità aziendale globale nel 2025 in cui ha registrato progressi significativi sul fronte della trasparenza, ma ravvisa un rallentamento nella riallocazione dei capitali verso progetti a basse emissioni. Il Global Corporate Sustainability Report 2025 pubblicato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), analizza come le imprese di tutto il mondo stiano applicando le raccomandazioni dei G20/OECD Principles of Corporate Governance.

Nel 2024, il 91% delle società quotate per capitalizzazione ha reso pubbliche informazioni sulla propria sostenibilità, in crescita rispetto all’86% del 2022. L’Europa guida la classifica con il 98% di imprese trasparenti, seguita dall’Asia-Pacifico sviluppata (94%) e dagli Stati Uniti (93%). Tuttavia, meno di un terzo delle aziende totali fornisce ancora dati completi e verificati.

81% delle imprese garantisce la veridicità dei dati ESG

Il rapporto segnala che l’81% delle società quotate che pubblicano informazioni di sostenibilità ha ottenuto una verifica esterna indipendente, anche in Paesi dove non è obbligatoria. Più della metà delle certificazioni è effettuata da revisori contabili, con una prevalenza di limited assurance (56%) rispetto alla reasonable assurance (17%).
Secondo l’OCSE, la diffusione dell’assicurazione indipendente rafforza la governance societaria, ma evidenzia anche la necessità di un coordinamento internazionale tra gli standard di rendicontazione. “Rafforzare l’interoperabilità tra i quadri di disclosure ridurrebbe i costi di conformità e migliorerebbe la comparabilità dei dati”, si legge nel documento.

I grandi investitori detengono il 47% dell’equity globale

Un altro punto chiave del Global Corporate Sustainability Report 2025 riguarda il ruolo degli investitori istituzionali nella transizione energetica. Questi soggetti, che oggi possiedono quasi la metà (47%) di tutte le azioni quotate, mantengono una distribuzione simile tra imprese ad alte emissioni e aziende leader nelle tecnologie verdi.
L’OCSE sottolinea che il 36% dell’equity delle cento società con le più alte emissioni di gas serra è in mano a fondi istituzionali, così come il 37% delle prime cento aziende titolari di brevetti green. Ciò indica che il peso decisionale degli investitori può essere determinante non solo per frenare le attività più inquinanti, ma anche per accelerare lo sviluppo di tecnologie sostenibili.

OCSE, cresce la governance societaria sulla sostenibilità aziendale

La governance societaria legata alla sostenibilità registra una crescita significativa. Nel 2024, i consigli di amministrazione hanno supervisionato temi climatici nel 70% delle società quotate per capitalizzazione, contro il 53% del 2022. Due terzi delle imprese dispongono oggi di un comitato specifico per la gestione dei rischi ESG, e il 67% dei dirigenti percepisce una parte della propria retribuzione variabile legata a obiettivi ambientali o sociali.
Secondo l’OCSE, questi dati confermano una tendenza verso una maggiore integrazione dei fattori di sostenibilità nei processi decisionali aziendali, ma restano ampi margini per un allineamento concreto con gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Sostenibilità aziendale, OCSE: nel settore energetico utili triplicati, ma CapEx stabile

La sezione dedicata al comparto energetico evidenzia una contraddizione: tra il 2015 e il 2024 i flussi di cassa operativi sono aumentati del 32%, consentendo alle società energetiche quotate di triplicare dividendi e buyback, per un totale di 671 miliardi di dollari nel 2024. Tuttavia, gli investimenti in nuove infrastrutture e ricerca verde sono cresciuti di meno del 5%.
Secondo l’OCSE, questo dimostra che il limite alla transizione energetica non è la disponibilità di capitale, ma l’assenza di un adeguato portafoglio di progetti bancabili. “Servono misure per creare pipeline di progetti credibili e ridurre il rischio percepito dagli investitori”, raccomanda il rapporto.

Il ruolo delle imprese pubbliche nella sostenibilità aziendale secondo OCSE

Il documento invita inoltre i governi a incoraggiare le imprese di proprietà statale a fare da apripista nella transizione ecologica. Operando in settori strategici come energia e infrastrutture, queste aziende possono assumere un ruolo guida nel promuovere comportamenti sostenibili e nell’orientare i mercati verso modelli a basse emissioni.
L’OCSE suggerisce di rafforzare i meccanismi di rendicontazione ambientale per le SOE, allineandoli ai principi internazionali di governance societaria e alle linee guida sulla condotta responsabile delle imprese multinazionali.

Le priorità OCSE per il futuro della sostenibilità aziendale

Il Global Corporate Sustainability Report 2025 individua quattro aree di intervento per consolidare la sostenibilità aziendale OCSE:

  • Rafforzare l’interoperabilità tra i quadri di rendicontazione ESG internazionali.
  • Promuovere la leadership pubblica, spingendo le imprese statali a essere modelli di buone pratiche.
  • Favorire l’engagement azionario verso aziende innovative, non solo verso i grandi emettitori.
  • Aumentare la bancabilità dei progetti energetici verdi, per stimolare nuovi investimenti green.

Secondo l’OCSE, il consolidamento della sostenibilità richiede una convergenza tra regolazione, mercato e innovazione. Standard comuni di rendicontazione, strumenti finanziari dedicati e un maggiore ruolo dello Stato come investitore e garante della coerenza ambientale possono creare le condizioni per una transizione realmente efficace. Solo così la sostenibilità potrà diventare un pilastro stabile della governance societaria e non un semplice adempimento formale.

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About Author / Alessandro Petrone

Giornalista da oltre 20 anni, nel corso della sua carriera si è occupato di politica, economia, attualità e costume. È stato Caporedattore e Direttore Responsabile per una Casa Editrice che pubblica magazine generalisti in Italia, Germania, USA e Cina. Ha scritto e collaborato con aziende e media che si occupano di automotive, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile. Si è avvicinato al mondo dell’energia lavorando come ufficio stampa per multinazionali del settore. Da allora, si occupa assiduamente di temi legati alla transizione energetica, soprattutto nel settore automotive, e alle energie rinnovabili, scrivendo per La Repubblica, AdnKronos, 9 Colonne, The Post International. È altresì appassionato di tecnologia, informatica, fotografia e cucina con un passato da attivista LGBTQIA+.