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Summit di Bonn: c’è l’accordo per alzare del 10% i finanziamenti Onu per il clima

A pagare il conto USA ci penserà Bloomberg Philanthropies

Finanziamenti Onu per il clima, il 10% in più per prossimi 2 anni
Credit: UN Climate Change – Lara Murillo

I colloqui di Bonn sui cambiamenti climatici si sono conclusi con un accordo per aumentare del 10% i finanziamenti Onu per il clima per i prossimi due anni. L’intesa coinvolge quasi 200 Paesi. Il contributo della Cina, in particolare, verrà incrementato del 5%, arrivando a coprire il 20% dell’intero budget UNFCCC, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’apporto finanziario alla lotta al riscaldamento globale della Repubblica Popolare, ormai stabilmente considerata la seconda economia mondiale, ne rifletterà maggiormente il peso economico conquistato negli ultimi decenni.

I finanziamenti ONU per il clima per il biennio 2026-2027

I colloqui di Bonn si chiudono con l’approvazione di un budget di 81,5 milioni di euro per la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per il periodo 2026-2027. L’organismo ONU avrà quindi a disposizione il 10% in più di fondi rispetto al biennio 2024-2025. Il budget è finanziato dai contributi dei singoli governi. Altre agenzie delle Nazioni Unite hanno visto invece una contrazione dei loro bilanci a causa dei tagli attuati dagli Stati donatori, come l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

L’UNFCCC è il principale organismo delle Nazioni Unite per il clima. Organizza i negoziati annuali sul clima e contribuisce all’attuazione degli accordi stipulati durante tali colloqui, il più importante di questi è l’Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici.

C’erano molte aspettative sulla conferenza di metà anno, proprio in merito alla questione dei finanziamenti, conferenza che si è tenuta appunto nella città tedesca di Bonn dal 16 al 26 giugno. Il summit è stato una tappa significativa in previsione della 30esima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC COP30) fissata per novembre a Belém, in Brasile.

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Non voglio indorare la pillola, abbiamo ancora molto da fare prima di incontrarci a Belém. C’è ancora tanto lavoro da fare per mantenere in vita l’obiettivo dell’aumento della temperatuta globale entro il grado e mezzo. Dobbiamo trovare il modo per arrivare prima alle decisioni difficili. Dobbiamo sederci attorno a un tavolo e trovare un terreno comune. I nostri leader devono rimboccarsi le maniche“, ha affermato il Segretario dell’UNFCCC, Simon Stiell.

L’organizzazione Bloomberg Philanthropies pagherà per gli USA

Gli Stati Uniti contribuiranno per il 22% al budget dell’organismo ONU per clima, nonostante la decisione del Presidente Donald Trump di ritirarsi dall’Accordo di Parigi. A pagare il conto ci penserà Bloomberg Philanthropies, l’organizzazione filantropica dell’ex sindaco di New York e inviato speciale delle Nazioni Unite per il clima, Michael Bloomberg, provando così a colmare il vuoto lasciato da Washington. Già a gennaio 2025 Bloomberg Philanthropies e altri finanziatori statunitensi avevano annunciato di voler assicurare che gli USA si attenessero ai propri obblighi, impegnandosi a coprire l’importo annuale statunitense a favore dell’UNFCCC.

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About Author / Erminia Voccia

Giornalista appassionata e osservatrice delle dinamiche globali. Prima di approdare a Rinnovabili ha lavorato per i telegiornali e ha scritto per diversi quotidiani nazionali di temi legati all’ambiente e agli esteri, con uno sguardo particolare verso l’Asia. Si interessa di clima, politiche climatiche e geopolitica. Ha studiato il giapponese, ama la pizza ed è mamma di Lavinia.