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Fotovoltaico industriale in crescita: i dati del Renewable Energy Report 2025

Il fotovoltaico industriale cresce con impianti più grandi e incentivi mirati. Ma l’Italia è ancora lontana dai target 2030.

Fotovoltaico industriale in crescita i dati del Renewable Energy Report 2025
Immagine realizzata con IA – Gemini

di Alessandro Petrone

Il nuovo Renewable Energy Report 2025, primo rapporto dell’anno curato dall’Osservatorio Renewable Energy ed Energy & Strategy del Politecnico di Milano, analizza gli effetti delle recenti riforme sul comparto energetico. Il rapporto esamina l’andamento del fotovoltaico, con particolare riferimento a quello industriale, e dell’eolico, valutando l’impatto dei nuovi strumenti normativi e i cambiamenti delle politiche per le rinnovabili. La presentazione si è svolta in occasione di un convegno che ha riunito i principali stakeholder del settore.

Fotovoltaico industriale: impianti sempre più grandi

Nel 2024 il fotovoltaico ha segnato 6.027 MW di nuova potenza installata. La crescita è del 15% rispetto al 2023. Il numero di impianti è calato, ma la potenza media è salita. Oltre il 43% arriva da impianti ≥1 MW, tipici del fotovoltaico industriale. Questi sistemi coprono superfici ampie, come tetti industriali o aree agricole, e producono energia per aziende o vendita diretta.

Un impianto fotovoltaico industriale, ad oggi, può risultare particolarmente redditizio. Una struttura da 200 kW, ad esempio, costa tra 180mila e 220mila euro. I ricavi variano in base al sito e al meccanismo di vendita dell’energia. Un ettaro di fotovoltaico industriale può generare anche 15-20mila euro l’anno, a seconda della producibilità e degli incentivi.

i numeri del Renewable Energy Report 2025

L’eolico ha raggiunto 612 MW, in ripresa dopo il calo del 2023. Ma resta marginale rispetto al fotovoltaico industriale, che continua a guidare la transizione. L’Italia punta sul solare più di altri Paesi: il 74% della nuova capacità prevista al 2030 sarà fotovoltaica. In Germania, Francia e Spagna il peso dell’eolico resta maggiore.

Il fotovoltaico industriale risulta più competitivo anche per i costi: un impianto utility-scale ha un LCOE di 55-65 €/MWh nei siti migliori. Le piccole installazioni, invece, superano i 90 €/MWh. Questo rende il grande fotovoltaico più efficiente.

Incentivi: il passaggio a FER X

Il meccanismo FER 1 ha assegnato oltre 6 GW in cinque anni, superando il contingente previsto ma in tempi molto lunghi e con forti discontinuità tra i bandi. Solo a partire dal tredicesimo bando, quando il prezzo di esercizio è stato aumentato a circa 75 €/MWh, si è registrata una saturazione completa della domanda. Le tariffe precedenti, ferme a circa 65 €/MWh, avevano generato scarso interesse, con partecipazione molto bassa e aste spesso deserte.

Il nuovo FER X, attualmente attivo in forma transitoria, introduce un metodo di assegnazione più dinamico. I contingenti non sono fissi, ma variano in base all’incontro tra curva di domanda e curva di offerta. Per il fotovoltaico industriale, le tariffe previste potrebbero variare tra 65 e 95 €/MWh, a seconda della competitività dei progetti. Il sistema include anche una soglia di accesso diretto per impianti fino a 1 MW, con una quota complessiva massima di 3 GW da assegnare entro fine 2025.

Il successo del FER X, però, resta da verificare. Molto dipenderà dall’effettivo funzionamento del nuovo meccanismo d’asta e dalla sua capacità di garantire tempi rapidi, chiarezza normativa e competitività tariffaria. In uno scenario ottimale, il fotovoltaico industriale potrebbe beneficiare di un quadro più favorevole agli investimenti, soprattutto per gli impianti di media e grande taglia. In caso contrario, l’incertezza potrebbe rallentare l’interesse degli operatori e bloccare lo slancio registrato nel biennio 2023-2024.

Renewable Energy Report 2025: LCOE e redditività

Il rapporto mostra che il fotovoltaico è il più redditizio tra le FER. Con l’accesso al FER X, l’IRR può salire al 12,8%. Senza incentivi, però, il mercato libero riduce i margini: gli impianti venduti in modalità merchant raramente superano il 6% di IRR. Anche i PPA, seppur stabili, restano meno remunerativi.

Il CAPEX incide per circa il 75% sul LCOE di un impianto. Il dato conferma che, per massimizzare la redditività, serve ottimizzare taglia, sito e accesso agli incentivi. Il fotovoltaico industriale, ben progettato, può generare valore anche su scala multi-MW.

Ostacoli al fotovoltaico: autorizzazioni e rete

L’Italia dovrà aumentare del 40% le installazioni annue per rispettare il target 2030. A fine 2024, 161 GW erano in attesa di autorizzazione. I problemi principali per il fotovoltaico industriale non sono tecnici, ma autorizzativi. La rete è congestionata e i tempi lunghi bloccano gli investimenti.

Il contesto normativo è in evoluzione. Il Testo Unico FER e il Decreto Aree Idonee semplificano le procedure. Ma serve più coordinamento tra Stato, Regioni e operatori. Senza questo passo, il fotovoltaico non potrà crescere al ritmo necessario.

Il ruolo del fotovoltaico industriale nella transizione

Il fotovoltaico industriale sarà decisivo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Il settore è pronto, ma servono certezze normative. Il mercato è interessato, ma chiede chiarezza e stabilità. I costi si stanno riducendo e i rendimenti migliorano. Ma senza una spinta istituzionale, l’Italia rischia di rallentare.

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