150 veicoli commerciali destinati alle consegne urbane dell'ultimo miglio saranno per le strade di Tokyo per testare il battery swapping

Che non sia il battery swapping, il modo più veloce per muoversi con un veicolo elettrico? Da Tokyo è in partenza un progetto che dal prossimo settembre metterà in strada 150 veicoli commerciali di due modelli Mitsubishi, le cui batterie potranno essere sostituite “anziché” ricaricate.
L’accordo prevede che all’interno della città metropolitana ci siano 14 stazioni modulari che avranno il compito di sostituire la batteria scarica, con una full al 100%. Sono diversi i tentativi di cambiare la batteria on the road, anche in Italia, ma al momento non ci sono esempi concreti come quello giapponese.
Cinque minuti per il battery swap
Si tratta di un progetto di sperimentazione molto interessante, che l’azienda giapponese ha realizzato insieme all‘americana Ample e con il supporto operativo di Yamato Transport, uno dei maggiori operatori logistici del Giappone. Progetto rivolto in prima battuta a quei mezzi che sono adibiti alle consegne dell’ultimo miglio.
I mezzi del brand giapponesi coinvolti sono il Minicab-MiEV e Mitsubishi Fuso eCanter, che avranno il compito di dimostrare, che bastano 5 minuti per lo swap. Il tempo di un pieno di carburante, che ad oggi nessun recharger è in grado di garantire. Nel caso del Mitsubishi eCanter, un camion leggero già diffuso sul mercato, la ricarica AC può richiedere un’intera notte. Quella DC può impiegare da una a due ore. Il nuovo sistema elimina virtualmente i tempi di inattività, aumentando l’efficienza operativa delle flotte.
Moduli standardizzati per il cambio
Il principio tecnico alla base del sistema di Ample è basato su moduli a batteria standardizzati, che si trovano in comparti facilmente accessibili del veicolo. Quando la batteria sta per finire la sua ricarica, si accede alla stazione di scambio che la può sostituire con un battery pack al 100%. L’interfaccia tra veicolo e batteria è gestita da una piattaforma software che riesce ad identificare ogni veicolo in arrivo, verificare lo stato delle batterie e ottimizzare l’allocazione dell’energia.
La sperimentazione, promossa dal Tokyo Metropolitan Government nell’ambito del programma “Technology Development Support Project for Promoting New Energy” rappresenta una delle prime implementazioni su larga scala fuori della Cina.
Fino ad oggi, infatti, soluzioni simili erano state adottate quasi esclusivamente da aziende come NIO e Geely all’interno del mercato cinese. Il Giappone, invece, punta a introdurre questa strategia in un contesto particolarmente attento alla gestione delle emergenze. L’obiettivo è quello di creare una rete distribuita di riserve energetiche, utilizzabili in caso di calamità naturali, in linea con la visione energetica che Mitsubishi persegue da anni.
Contemporaneamente, l’azienda analizzerà l’impatto sulla rete elettrica, valutando anche l’integrazione delle batterie esauste nelle strategie Vehicle-to-Grid (V2G), già oggetto di sperimentazione in alcune aree del Giappone.
Tokyo come laboratorio per la mobilità elettrica
Il modello di battery swapping, che finora ha incontrato ostacoli nei mercati occidentali a causa della frammentazione degli standard e di complessità logistiche, potrebbe trovare proprio nei veicoli commerciali e nei contesti urbani ad alta densità la sua applicazione più efficace.
In questo contesto, Tokyo si propone come un laboratorio a cielo aperto per l’intera industria automobilistica giapponese. Se i risultati della sperimentazione saranno positivi, il progetto sarà esteso ad altre città giapponesi e, in prospettiva, potrebbe arrivare anche in Europa.