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Legge Aree Idonee della Toscana, fumata bianca per il nuovo testo

Licenziato il nuovo testo di legge per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee o non alle rinnovabili, istruito dalle Commissioni e supportato dal lavoro del gruppo tecnico Giunta/Consiglio

Legge Aree Idonee della Toscana, potere ai comuni
La Giunta approva il progetto di Legge regionale Aree idonee Toscana. Foto di MonicaG60 da Pixabay

Anche la Toscana si è impegnata nella definizione di una Legge regionale Aree idonee. Il 2 dicembre 2024 la Giunta Giani ha approvato la proposta di legge n.2 sulla “Promozione della transizione energetica e disciplina per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee o non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fotovoltaico ed eolico”. Il testo è quindi finito nelle mani del Consiglio regionale, giusto in tempo per “scontrarsi” con la sentenza del TAR Lazio che ha rimandato al mittente la norma statale.

In attesa di capire come il Ministero dell’Ambiente modificherà il DM Aree Idonee, la Toscana ha messo al lavoro sul proprio testo un gruppo tecnico Consiglio/Giunta con l’obiettivo di elaborare una nuova proposta di legge. I lavori si sono conclusi il 4 giugno 2025, integrando sia gli emendamenti presentati dai presidenti di commissione Sviluppo economico e Ambiente, che le modifiche tecniche proposte dal gruppo.

“Dopo lo stop del TAR ci siamo mossi consapevoli di non poter sprecare il lavoro già svolto dall’assessorato e nelle Commissioni né il tempo che la sentenza concede al MASE”, ha dichiarato il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi a conclusione della seduta. “La nuova proposta di legge contemplerà i contributi dei Comuni ed è la risultanza di un lavoro di approfondimento molto importante svolto in sede politica, in accordo tra assessorato e Consiglio, e dagli uffici a cui estendo sinceri ringraziamenti”.

Il nuovo testo della Legge Aree Idonee della Toscana

Cosa cambia? Non l’impostazione generale che si muove sugli stessi obiettivi, ossia rafforzare la diffusione delle rinnovabili sul territorio dando ampio spazio ai Comuni. Gli enti comunali potranno infatti partecipare attivamente al processo di identificazione ridisegnando le aree idonee all’interno dei propri territori; aree che manterranno la qualifica anche al raggiungimento degli obiettivi energetici provinciali o metropolitani. Le altre, invece, decadranno automaticamente, limitando l’installazione di nuovi impianti.

“Facendo seguito alle richieste degli Enti Locali e di concerto con la Giunta, sarà abbattuto del 30% l’obiettivo geografico che era stato loro assegnato per l’individuazione di aree” da destinare a impianti da fonti di energia rinnovabili (FER)”, si legge nella nota stampa del Consiglio.

Nelle aree idonee assolute per il fotovoltaico sono stati aggiunti anche i parcheggi e le discariche, in quelle semplicemente idonee le aree industriali dismesse, quelle commerciali al dettaglio, siti oggetto di procedimento di bonifica e miniere.

Per quanto riguarda gli impianti eolici, vengono separati quelli di potenza non superiore a 1 MW e da realizzare con pale più piccole – per i quali viene riconosciuta la fattispecie delle aree idonee assolute -da quelli più grandi destinati alla procedura ordinaria

Il nuovo test introduce una maggiore protezione delle aree agricole, escludendo dalle idonee quelle ricadenti in zone DOC, DOCG, vino e DOP olio EVO, in caso di colture tutelate. E inserend, invece, in quelle non idonee i terreni agricoli delle classi 1 e 2 della carta regionale della capacità d’uso del suolo.

Altra limitazione: gli impianti agrivoltaici potranno essere installati nelle aree agricole di maggior pregio solamente da imprenditori agricoli professionali. In tutti i casi ogni impianto “dovrà comunque essere accompagnato da un piano di miglioramento aziendale”.

Legge Aree Idonee Toscana, Burden Sharing su scala comunale [ dic 2024]

La nuova disciplina mira a regolare gli spazi regionali dove realizzare i nuovi impianti in vista del target 2030 che vuole il territorio impegnato a raggiungere almeno 4,25 GW di FER.

“Obiettivo della proposta – spiegava la Giunta – è anche quello di condividere con gli enti locali le modalità di individuazione delle aree idonee o non idonee all’installazione di impianti di energia da fonti rinnovabili”.

Ecco perché il testo introduce un meccanismo innovativo che ridistribuisce tra i comuni l’obiettivo regionale. Una sorta di Burden Sharing su scala comunale “tenendo conto di una molteplicità di fattori peculiari dei territori”. E dà la possibilità agli stessi enti locali di contribuire a rideterminare il perimetro delle aree idonee e delle aree ordinarie.

Le aree idonee assolute della Toscana

Nel complesso la proposta di legge contiene 15 articoli e un allegato, più una serie di relazioni.

Una delle parti più interessanti del testo toscano riguarda le definizioni. Accanto alle definizioni di “superfici e aree idonee”, “superfici e aree non idonee” e “superfici e aree ordinarie”, appare infatti anche quella di “aree idonee assolute”. Una precisazione necessaria vista l’apertura ai comuni nel processo decisionale. Le “aree idonee assolute” rappresenterebbero, infatti, quegli spazi che non possono essere compressi o ridefiniti dagli enti locali.

 E quali sarebbero?

  • i tetti degli edifici (con alcune eccezioni dettate dal Codice dei beni culturali e dal “Limiti inderogabili di densità edilizia”);
  • le aree interne agli impianti industriali e agli stabilimenti;
  • i siti ove sono già installati impianti della stessa fonte e in cui siano realizzati interventi di modifica, rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione (ma senza aumentare l’area occupata;
  • i siti e gli impianti nelle disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e dei gestori di infrastrutture ferroviarie nonché delle società concessionarie autostradali;
  • i siti e gli impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale all’interno dei sedimi aeroportuali;
  • i parcheggi.

Legge aree Idonee Toscana, i no al fotovoltaico

Il progetto di legge interviene definendo in maniera puntuale le aree non idonee agli impianti fotovoltaici a terra, agrivoltaico compreso.

Off limits per qualsiasi taglia di impianto le superfici e le aree che ricadono nel perimetro dei beni sottoposti a tutela, inclusa la fascia di rispetto individuata dagli strumenti urbanistici comunali. In mancanza, vale la fascia di rispetto di 300 metri stabilita dalla Regione.

Per le installazioni fotovoltaiche sopra i 200 kW, vietati i siti registrati nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO, le aree naturali protette e le zone umide (ai sensi della convenzione di Ramsar) così come le  aree vincolate ai sensi del Codice dei beni culturali.

Ma per l’agrivoltaico viene anche stabilito che entro 60 giorni dall’approvazione della legge in esame la Giunta definisca i requisiti di ordine tecnico volti alla definizione di tali impianti. Con criteri “finalizzati a preservare il patrimonio agricolo della regione”.

Eolico ed aree ordinarie

Per gli impianti eolici invece il testo classifica il territorio prevalentemente come area ordinaria, così da assicurare un procedimento amministrativo in grado di confrontare i diversi interessi coinvolti, senza semplificazioni né divieti preventivi. Idonee solo le aree in cui sono già installati aerogeneratori a patto che gli interventi non prevedano nuovo spazio occupato. I comuni potranno però individuare sul loro territorio nuove aree idonee.

Potere ai comuni

Come anticipato la grande novità del testo consiste nel Procedimento di compartecipazione dei comuni.  Alle amministrazioni comunali vengono dati 60 giorni di tempo per individuare ulteriori aree idonee e rideterminare quelle del fotovoltaico nei limiti della superficie disponibile e degli obiettivi locali assegnati.

Leggi qui il testo della proposta di legge Aree Idonee della Toscana.

Leggi qui l’Allegato.

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 Articolo del 10 dicembre 2024, aggiornato il 5 giugno 2025

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.