Anche per Roma c'è il blocco a partire dal prossimo 1° ottobre. Ma il Comune sta chiedendo aiuto alla Regione, per rinviarlo

Non è solo un problema Padano. Anche Roma fa parte delle città che dal 1° novembre 2025 dovranno fermare le auto diesel Euro 5. Questi mezzi, infatti, non potranno più circolare nella Zona a traffico limitato Fascia Verde della capitale, una vasta area compresa tra il Grande Raccordo Anulare e l’Anello Ferroviario. Secondo i dati di Fondazione Caracciolo, risalenti al 2022, sono circa 134.000, pari al 7,6% del totale delle vetture circolanti, le auto alimentate a gasolio euro 5. Numeri importanti, che non mancheranno di creare disagi, e polemiche. Infatti, il Comune ha già annunciato che chiederà alla Regione Lazio, una deroga, come accaduto due anni fa, con le diesel Euro 4.
Roma come la Padania
Il Piano regionale per risanare la qualità dell’aria, prevede che, dal 1° novembre al 31 marzo, i mezzi diesel fino a Euro 5 e a benzina fino a Euro 2 non possano viaggiare nella Fascia Verde, da lunedì a sabato per tutto l’arco delle 24 ore, con esclusione dei giorni festivi infrasettimanali. Terminato il rinvio per Euro 4, mentre per le Euro 5, si attende il responso regionale.
Come per il Bacino Padano, per il quale la Lega di Salvini ha depositato un emendamento al Decreto, per Roma, il Comune di Gualtieri è intento a trovare un altro modo per ridurre l’inquinamento. Solo che a differenza delle 4 regioni colpite dal Provvedimento, Roma non ha industrie per controbilanciare le emissioni. E l’unica strada sembra quella del potenziamento dei trasporti pubblici. Si, ma come? Roma non brilla per flessibilità dei suoi mezzi pubblici, anche se recentemente ha introdotto una flotta di bus elettrici.
A confermare le antenne alzate del Campidoglio, le parole dell’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, il quale ha sottolineato che si attendono “le delibere del consiglio regionale dopodiché siamo pronti a chiedere una deroga alla norma per la circolazione dentro la fascia verde. Secondo l’assessore, “c’è una normativa europea sulla qualità dell’aria per cui l’Italia è già stata sanzionata, ma c’è la possibilità di agire caso per caso a livello comunale. Confermeremo invece le altre misure già in vigore, a partire da quelle sull’euro 3“.
Cosa prevede l’Emendamento di rinvio?
Nessuno stop per i diesel Euro 5 ancora per un anno in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. Lo chiede l’emendamento a prima firma Riccardo Molinari (Lega) al DL Infrastrutture, approvato l’8 luglio 2025 dalle Commissioni Ambienti e Trasporti alla Camera.
A comunicarlo è lo stesso Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, esprimendo “grande soddisfazione” per la modifica appena votata. La proposta fa slittare il blocco alla circolazione per le autovetture e dei veicoli commerciali diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026. Non solo. Grazie all’emendamento tale limitazione sarà applicata in via prioritaria alla circolazione nei comuni di oltre 100mila abitanti e non più in quelli dai 30mila in su.
Decorso il termine, le Regioni potranno evitare tali limitazioni adottando nei loro piani di qualità dell’aria delle misure alternative altrettanto efficaci nel ridurre l’inquinamento.
Cosa può fare Roma?
Realisticamente, oltre le dichiarazioni politiche per bloccare un provvedimento, che equivale solo a prendere tempo e rinviare il problema, cosa può fare una città grande e complessa come Roma per agire contro l’inquinamento?
Anzitutto, creare percorsi più lunghi e capillari per le piste ciclabili, potenziare lo smart working, i trasporti pubblici elettrificati, che sono progetti a lungo termine. Intanto è bene ricordare che a Roma ci sono già altri divieti di circolazione nella Ztl fascia verde, per autoveicoli alimentati a benzina o diesel pre Euro 1, Euro 1 ed Euro 2; autoveicoli diesel Euro 3; ciclomotori e motoveicoli benzina e diesel pre Euro 1 ed Euro 1.
Articolo del 13 giugno 2025, aggiornato l’8 luglio 2025